Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

“POZZO II” E “GOTHA”: SEQUESTRATI I BENI DI CARMELO GIAMBO’

Gli interessi illeciti sono provenienti da gioco d’azzardo, estorsioni, infiltrazione negli appalti pubblici, imposizione di servizi e forniture di conglomerati cementizi, riqualificazione del lungomare di Ponente di Milazzo (ME), metanizzazione di numerosi Comuni del messinese
Messina, 12/08/2014 - Nella mattinata odierna, i Carabinieri del R.O.S. hanno eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla successiva confisca dei beni, disposto dal Tribunale di Messina - Sezione Misure di Prevenzione - a carico di GIAMBO’ Carmelo, imprenditore quarantatreenne originario di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), attualmente detenuto a seguito delle condanne riportate nell’ambito dei processi scaturiti dalle indagini “Pozzo II” e “Gotha”.

Tali indagini, nel documentare la riorganizzazione del sodalizio barcellonese proprio sotto la direzione del citato GIAMBÒ, ne avevano evidenziato gli interessi illeciti nel settore del gioco d’azzardo e delle estorsioni e nell’infiltrazione negli appalti pubblici, attraverso l’imposizione di servizi e forniture di conglomerati cementizi, in particolare nelle opere di riqualificazione del lungomare di Ponente di Milazzo (ME) e di metanizzazione di numerosi Comuni del messinese.

I proventi venivano ripartiti con i contigui clan dei “MAZZARROTI”, di Mazzarrà Sant’Andrea e dei “BONTEMPO SCAVO” di Tortorici, mediante un articolato sistema di sovrafatturazioni e di contabilizzazione di operazioni inesistenti, che coinvolgeva il circuito di imprese riconducibili anche allo stesso GIAMBÒ ed ai suoi prestanome.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, hanno quindi riscontrato come la netta sproporzione tra i redditi dichiarati ed il patrimonio dell’interessato derivasse dalle attività illecite documentate.

Il decreto di sequestro colpisce aziende, beni mobili, immobili e rapporti di credito, per un valore complessivo di oltre un milione di euro, risultati nelle disponibilità del GIAMBÒ, sebbene in parte intestati a terze persone.

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