Via il cognome del padre: trapanese ottiene quello della madre e il TAR condanna la Prefettura di Trapani

Via il cognome paterno, giovane trapanese ottiene quello della madre. Il TAR condanna la Prefettura. Un giovane della provincia di Trapani ha vinto la sua battaglia legale contro la Prefettura, ottenendo il diritto di sostituire il cognome del padre con quello della madre.  18/10/2025 - Il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R. Sicilia – Palermo), con sentenza del 16 ottobre 2025, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere dopo che la Prefettura ha fatto marcia indietro, ma ha anche inflitto una dura condanna al pagamento delle spese processuali all'amministrazione. La vicenda ha inizio nell'ottobre 2021, quando il giovane inoltra l’istanza per la modifica del cognome.  La risposta, tuttavia, arriva solo nell’aprile 2023, con un decreto di rigetto da parte della Prefettura di Trapani, che motivava la decisione sottolineando il "carattere eccezionale" del cambiamento, ammesso solo in presenza di "situazioni oggettivamente rilevanti" e "...

GERMANÀ: “OSPEDALE PIEMONTE, VULLO STA TRATTANDO MESSINA E I MESSINESI CON STRAFOTTENZA”

"Non potevo esimermi dall'essere presente", così il deputato regionale del Nuovo CentroDestra, On. Nino Germanà, commenta la sua partecipazione alla manifestazione in sostegno dell'ospedale Piemonte
Messina, 29/09/2014 - "Mal tollero le sfilate di chi si mette in prima fila e specula su situazioni come questa per un ritorno personale senza muovere un dito; concretamente e negli anni, di amministratori, politici e dirigenti che hanno preso posizioni pubbliche per poi sparire la gente ne ha visti fin troppi. I messinesi, oggi più che mai, pretendono si freni questo ennesimo scippo alla città: non più confronti e dialoghi interminabili ma soluzioni e punizioni, quelle che merita chi compie male il proprio dovere danneggiando il pubblico.

Un ospedale in pieno centro città che annualmente conta di solo pronto soccorso 32.000 accessi (maggiori rispetto alle altre strutture
cittadine) non può e non deve essere penalizzato ma semmai rinforzato e valorizzato nell'interesse dei cittadini.

E se ciò non avviene ma, anzi, si agita lo spauracchio della chiusura della struttura, chi è responsabile della situazione che si trascina da tempo - apparentemente senza uscita - ne deve rispondere: a partire dal d.g. dell'Azienda Papardo-Piemonte, dott. Michele Vullo, che ha affrontato la faccenda nel modo meno risolutivo possibile e da chi alla Regione, ancora una volta, sta trattando Messina e i messinesi con una mancanza di rispetto e una strafottenza che un esecutivo e il suo Governatore non possono e non devono permettersi verso una delle provincie del territorio di loro competenza", conclude.

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