Via il cognome del padre: trapanese ottiene quello della madre e il TAR condanna la Prefettura di Trapani

Via il cognome paterno, giovane trapanese ottiene quello della madre. Il TAR condanna la Prefettura. Un giovane della provincia di Trapani ha vinto la sua battaglia legale contro la Prefettura, ottenendo il diritto di sostituire il cognome del padre con quello della madre.  18/10/2025 - Il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R. Sicilia – Palermo), con sentenza del 16 ottobre 2025, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere dopo che la Prefettura ha fatto marcia indietro, ma ha anche inflitto una dura condanna al pagamento delle spese processuali all'amministrazione. La vicenda ha inizio nell'ottobre 2021, quando il giovane inoltra l’istanza per la modifica del cognome.  La risposta, tuttavia, arriva solo nell’aprile 2023, con un decreto di rigetto da parte della Prefettura di Trapani, che motivava la decisione sottolineando il "carattere eccezionale" del cambiamento, ammesso solo in presenza di "situazioni oggettivamente rilevanti" e "...

BROLO, DIRETTA STREAMING: “UN SERVIZIO CERTO, SVOLTO DA GIORNALISTI E CON VIDEO DI PROPRIETÀ DELL’ENTE”

Il sindaco si Brolo, Irene Ricciardello, parla della diretta streaming del Consiglio Comunale, divenuta oggetto di polemiche e "attacchi senza scrupoli", come denuncia in una nota Salvatore Calà, giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti, fatto oggetto di “attacchi senza scrupoli", come lui stesso li definisce. "Attaccate la professionalità e l’esperienza di chi come me lavora seriamente e da decenni in questo settore. Secondo Calà, gli attacchi sarebbero da ricollegare allo stesso servizio, in passato svolto da altri: "Quel servizio gli toccava per “mandato divino”? Ora offendono, minacciano, creano un caso... Ecco quanto affermato in proposito dal sindaco di Brolo, Irene Ricciardello: 

Brolo (Me), 03/10/2014 - "Non scendo nei meriti professionali di chi l’ha gestita né di chi la sta gestendo. Parlo di quello che vuole l'amministrazione. Oggi quello che abbiamo attivato, pubblico e non privato, servizio reso anche da un’azienda brolese, è regimentato da un atto deliberativo, certo e con regole, e non voglio sapere come nel passato sia stato affidato questo servizio e perchè ad uno e non ad un altro, ma parlo di economie e risparmi.

Non si risparmia solo 30 euro a seduta, e già questo basterebbe a propendere su una proposta rispetto ad un’altra, ma si parla di registrazioni di sedute in più, 10 su 12, si parla di tecnici\giornalisti che rendono il servizio, si parla di un video che diventa di proprietà dell’ente, disponibile per tutti e per chi ha voglia di far notizia e informazione.
Si parla di democrazia.

Poi - è vero - un problema tecnico può creare disservizio, e di questo me ne scuso anche se non sono responsabile - ma per favore non facciamo di una diretta streaming mancata - ma ben visibile in differita – che è stato un mezzo che noi all’opposizione abbiamo perorato, pagato, voluto, e costretto la passata amministrazione ad effettuarla, un attacco alla democrazia.

Non è corretto.

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