Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MILAZZO E LA RAFFINERIA: LE ASSOCIAZIONI RICORDANO LA SCIAGURA DEL 27 OTTOBRE

Milazzo, 28/10/2014 - Si è svolta ieri, lunedì 27 ottobre alle ore 18, la fiaccolata per non dimenticare. Le Parrocchie di Archi e Pace del Mela guidate da Padre Peppe Trifiró e le Associazioni e i Comitati del territorio di Milazzo e della Valle del Mela, ad un mese dall'incidente verificatosi presso la Raffineria di Milazzo, hanno organizzato la fiaccolata e apposto una e una lapide a ricordo della sciagura. La manifestazione da Via Giuseppe Di Vittorio è arrivata ad Archi, dove risiedono diversi cittadini costretti a convivere con i serbatoi della Raffineria Mediterranea a poche decine di metri dalle loro abitazioni. Nella Piazza della Chiesa di Archi è stata collocata una lapide per non dimenticare il grave evento del 27 settembre 2014.

L'obiettivo della manifestazione è chiedere alle istituzioni di mettere in atto tutte quelle azioni a tutela dell'ambiente, della salute pubblica e la massima sicurezza per i cittadini e i lavoratori. Al termine della fiaccolata le Associazioni hanno presentato ufficialmente alle Amministrazioni Comunali un documento, come deciso durante l'incontro del 18 ottobre, composto da richieste a tutela della vita, della salute e dell'ambiente.

Lunedì 27 ottobre 2014 un incendio di vaste proporzioni divorò il serbatoio 513 della raffineria Mediterranea di Milazzo sprigionando fiamme altissime, visibili a distanza. L’incendio, del quale non si conoscono ancora le cause, si sprigionò poco prima dell’1 di notte, continua ad ardere per molte ore, malgrado l’intervento delle squadre interne dei vigili del fuoco della Raffineria, dei VVFF di Milazzo e Messina, impegnati a domare l’incendio.

Fu necessario che 1 milione di litri di kerosene, contenuti nel serbatoio, si esaurisssero.  Come dichiarato dal sindaco di Milazzo, Carmelo Pino, non è stato attuato alcun piano di evacuazione della zona da parte del Prefetto, anche se parecchie famiglie hanno preferito abbandonare le loro abitazioni e portarsi in zone distanti dal luogo della sciagura. Le squadre di operai presenti nella struttura al momento in cui si è sprigionato l’incendio sono riuscite a raggiungere il punto di raccolta, secondo le norme che regolano il piano di evacuazione in caso di incendi.

Il 4 giugno 1993 alle ore 13. 20 la raffineria Mediterranea di Milazzo divenne un inferno: 7 operai persero la vita e 16 persone rimasero ferite per lo scoppio nell' impianto "Toping 4", durante la pausa per il pranzo, quando un gruppo di operai addetti alla manutenzione di guardia all'impianto stavano pranzando. Una tremenda esplosione e una impressionante nuvola di fumo nero portò morte e disperazione in quel luogo tanto chiacchierato di Milazzo: 7 operai morirono, investiti dallo scoppio e avvolti dalle fiamme, rimanendo carbonizzati. Enormi frammenti d’acciaio vennero scagliati fino a 100 m di distanza dall’esplosione.

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