Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

QMOTORS, 28 NOVEMBRE SIT-IN SOTTO LA SEDE DELLA PREFETTURA

Messina, 25 novembre ’14 – Nubi sempre più dense sul futuro dei lavoratori della Qmotors, la rete di concessionarie Fiat nella provincia di Messina. È stato rinviato a martedì prossimo, su richiesta delle Organizzazioni sindacali, l’incontro presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro per chiudere la fase procedurale per l’avvio della mobilità dei lavoratori.
“Riteniamo – affermano Nino Alibrandi, segretario provinciale della Fim Cisl, Alessio Gennaro della Fisascat Cisl e Pasqualino Rizzo della Uilm – che non ci siano le garanzie di continuità occupazionale per i 40 dipendenti della società. Per questo motivo, abbiamo coinvolto il Prefetto chiedendo un incontro ufficiale e venerdì mattina i lavoratori prossimi al licenziamento effettueranno un sit in proprio sotto il Palazzo del Governo”.
Per Fim, Fisascat e Uilm i tempi sono stretti e il rischio è quello che martedì scada l’ultimo termine utile per evitare la disoccupazione per 40 lavoratori.
“Lottiamo – concludono – affinché il nuovo licenziatario del marchio Fiat nella provincia di Messina garantisca il riassorbimento delle maestranze altamente specializzate su prodotti Fiat”.

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