Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

SCIOPERO GENERALE 12 DICEMBRE: IN MIGLIAIA IN PIAZZA CON LAVORATORI E STUDENTI IN SICILIA

Oggi gli studenti sono scesi in piazza anche a Palermo a fianco dei lavoratori, in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati: a partire da Piazza Croci, uno spezzone di circa un migliaio di studenti ha attraversato le vie del centro, manifestando solidarietà a lavoratori e precari

Palermo, 12/12/2014 - Il 70% di adesione allo sciopero nel settore privato, il 30% in quello pubblico, il 20% circa nei servizi: sono le stime della Cgil Sicilia sulla partecipazione nell’isola allo sciopero generale. Il sindacato sta esaminando in queste ore i dati di un campione di posti di lavoro. Queste alcune delle aziende comprese nel campione, con i relativi dati: al Cantiere navale di Palermo ha incrociato le braccia l’80% dei lavoratori e il 60% dell’indotto. Nell’azienda edile Atigroup il 100%. Al cantiere della metropolitana di Catania lo sciopero ha coinvolto l’80% dei lavoratori, alle miniere Italkali (Petralia) il 60%. Alle imposte dirette di Catania il 20%. Alla Latte Sole di Catania l’adesione è stata del 50%, alla Galbani del 100%, nell’industria alimentare Castiglione del 79,1%. Nell’associazione regionale allevatori l’adesione allo sciopero è stato del 55,7%. “Il segnale dal mondo del lavoro siciliano- dice il segretario regionale d’organizzazione Saverio Piccione- mi pare inequivocabile: il governo ne prenda atto e modifichi le sue politiche”.
Nella giornata di oggi più di diecimila studenti stanno scendendo in piazza a fianco dei lavoratori, in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati CGIL e UIL. Già dalle otto di stamattina i cortei e gli spezzoni studenteschi si riversavano nelle piazze, per rivendicare un sistema scuola in grado di coniugare istruzione e lavoro. Al grido "Costruiamo il futuro", a Palermo, così come a Caltanissetta, Trapani, Modica, Ragusa, Agrigento, Siracusa e Messina, giovani e lavoratori, categorie che più delle altre hanno risentito della devastante crisi trasversale che ha attraversato lo stivale, si oppongono alle politiche di questi anni, esclusive e incapaci di garantire diritti e tutele per tutti, dai ragazzi ai pensionati.
"La data di oggi è la chiave di volta di un autunno molto intenso- Dichiara Andrea Manerchia, coordinatore della Rete degli Studenti Medi- Che ha visto protagonisti lavoratori e studenti, uniti dalla prospettiva di un futuro precario e incerto. Il risultato di oggi è eccezionale: migliaia di giovani stanno riempiendo le piazze siciliane, chiedendo di ripartire da cultura, libero accesso ai saperi e lavoro per tutti; ancora una volta siamo in grado di dire che se esiste un'Italia buona, un'Italia che cambia, quella siamo noi, gli studenti e i loro sogni."
"Gli studenti si sono riversati nelle piazze siciliane - Dichiara Andrea Manerchia, coordinatore della Rete degli Studenti Medi- Per dimostrare che c'è chi vuole cambiare realmente le cose, ripartendo dalla cultura e dall'occupazione. E' necessario un cambio totale di senso: prendiamo le distanze dalle politiche esclusive e pseudoliberiste del governo; per arginare la crisi economica trasversale che vessa giovani e lavoratori da tanti anni chiediamo misure efficienti, tutele e diritti per tutti. In Sicilia più di un milione di giovani sono NEET, ovvero non lavorano né studiano. E' un'aberrazione sostenere che l'imprenditore non riesce a portare avanti l'impresa perché limitato dalle garanzie di cui dispongono i lavoratori; è assurdo pensare che basti eliminare l'articolo diciotto per venir fuori da una crisi che ha messo in ginocchio un'intero paese, lasciando disoccupato più di un giovane su tre."

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