Oggi gli studenti sono scesi in piazza anche a Palermo a fianco dei lavoratori, in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati: a partire da Piazza Croci, uno spezzone di circa un migliaio di studenti ha attraversato le vie del centro, manifestando solidarietà a lavoratori e precari
Palermo, 12/12/2014 - Il 70% di adesione allo sciopero nel settore privato, il 30% in quello pubblico, il 20% circa nei servizi: sono le stime della Cgil Sicilia sulla partecipazione nell’isola allo sciopero generale. Il sindacato sta esaminando in queste ore i dati di un campione di posti di lavoro. Queste alcune delle aziende comprese nel campione, con i relativi dati: al Cantiere navale di Palermo ha incrociato le braccia l’80% dei lavoratori e il 60% dell’indotto. Nell’azienda edile Atigroup il 100%. Al cantiere della metropolitana di Catania lo sciopero ha coinvolto l’80% dei lavoratori, alle miniere Italkali (Petralia) il 60%. Alle imposte dirette di Catania il 20%. Alla Latte Sole di Catania l’adesione è stata del 50%, alla Galbani del 100%, nell’industria alimentare Castiglione del 79,1%. Nell’associazione regionale allevatori l’adesione allo sciopero è stato del 55,7%. “Il segnale dal mondo del lavoro siciliano- dice il segretario regionale d’organizzazione Saverio Piccione- mi pare inequivocabile: il governo ne prenda atto e modifichi le sue politiche”.

Nella giornata di oggi più di diecimila studenti stanno scendendo in piazza a fianco dei lavoratori, in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati CGIL e UIL. Già dalle otto di stamattina i cortei e gli spezzoni studenteschi si riversavano nelle piazze, per rivendicare un sistema scuola in grado di coniugare istruzione e lavoro. Al grido "Costruiamo il futuro", a Palermo, così come a Caltanissetta, Trapani, Modica, Ragusa, Agrigento, Siracusa e Messina, giovani e lavoratori, categorie che più delle altre hanno risentito della devastante crisi trasversale che ha attraversato lo stivale, si oppongono alle politiche di questi anni, esclusive e incapaci di garantire diritti e tutele per tutti, dai ragazzi ai pensionati.

"La data di oggi è la chiave di volta di un autunno molto intenso- Dichiara Andrea Manerchia, coordinatore della Rete degli Studenti Medi- Che ha visto protagonisti lavoratori e studenti, uniti dalla prospettiva di un futuro precario e incerto. Il risultato di oggi è eccezionale: migliaia di giovani stanno riempiendo le piazze siciliane, chiedendo di ripartire da cultura, libero accesso ai saperi e lavoro per tutti; ancora una volta siamo in grado di dire che se esiste un'Italia buona, un'Italia che cambia, quella siamo noi, gli studenti e i loro sogni."

"Gli studenti si sono riversati nelle piazze siciliane - Dichiara Andrea Manerchia, coordinatore della Rete degli Studenti Medi- Per dimostrare che c'è chi vuole cambiare realmente le cose, ripartendo dalla cultura e dall'occupazione. E' necessario un cambio totale di senso: prendiamo le distanze dalle politiche esclusive e pseudoliberiste del governo; per arginare la crisi economica trasversale che vessa giovani e lavoratori da tanti anni chiediamo misure efficienti, tutele e diritti per tutti. In Sicilia più di un milione di giovani sono NEET, ovvero non lavorano né studiano. E' un'aberrazione sostenere che l'imprenditore non riesce a portare avanti l'impresa perché limitato dalle garanzie di cui dispongono i lavoratori; è assurdo pensare che basti eliminare l'articolo diciotto per venir fuori da una crisi che ha messo in ginocchio un'intero paese, lasciando disoccupato più di un giovane su tre."
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