Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

BEAGLE, GREEN HILL CONDANNE LIEVI, 30MILAEURO ALLA LAV E DIVIETO DI RIAPRIRE PER DUE ANNI

23/01/2015 - Green Hill è condannato. Sconfitto tre volte: 1) oggi 23 gennaio l’allevamento Green Hill è stato condannato dal Tribunale di
Brescia per il reato di maltrattamento e di uccisione di animali (articoli 544bis e
544ter del Codice penale) - Renzo Graziosi, veterinario dell'allevamento e
Ghislane Rondot, co-gestore di “Green Hill 2001” entrambi condannati a 1
anno e 6 mesi, Roberto Bravi, direttore dell'allevamento condannato a un
anno più risarcimento delle spese. Sospensione dalle attività per due anni, per
i condannati, e confisca dei cani. Assolto Bernard Gotti, co-gestore di “Green
Hill 2001”. Una sentenza memorabile, destinata a fare giurisprudenza, capace di
fare emergere l’amara realtà delle sofferenze inflitte ai cani allevati a fini
sperimentali dalla succursale della multinazionale Marshall.

2) Sconfitto con il sequestro probatorio di tutti i beagle (luglio 2012), ora confiscati
dal Giudice. Una vicenda senza precedenti in Italia e nel mondo per numero di
animali “da esperimento”, circa 3000 definitivamente salvi, e per i suoi risvolti
giudiziari: la legalità e il rispetto del benessere animale sono principi vincolanti,
per legge, anche in settori come la sperimentazione.
3) Per legge, inoltre, Green Hill non potrà comunque riaprire perché il Decreto
Legislativo 26/2014, approvato alcuni mesi fa, vieta l’allevamento di cani, gatti e
primati destinati ad esperimenti, a seguito di un’altra battaglia della LAV
(www.lav.it) .

Si è concluso così il processo di primo grado presso il Tribunale di Brescia, a carico di
Bernard Gotti e Ghislane Rondot, co-gestori di “Green Hill 2001”, Roberto Bravi e
Renzo Graziosi, rispettivamente direttore e veterinario dell'allevamento, accusati di
maltrattamento e di uccisione di animali (art.544bis e 544 ter del codice penale): Renzo
Graziosi, veterinario dell'allevamento e Ghislane Rondot, co-gestore di “Green Hill
2001” entrambi condannati a 1 anno e 6 mesi, Roberto Bravi, direttore
dell'allevamento condannato a un anno più risarcimento delle spese. Sospensione
dalle attività per due anni, per i condannati, e confisca dei cani. Assolto Bernard Gotti,
co-gestore di “Green Hill 2001”.

Le condanne non sarebbero state possibili senza la Legge 189 del 2004, fortemente
voluta e da noi sostenuta, ma è anche simbolicamente la vittoria di Davide contro Golia,
l’affermazione delle ragioni antivivisezioniste in contrapposizione agli interessi di una
potente multinazionale come la Marshall.

Il Pubblico Ministero Ambrogio Cassiani, nella sua requisitoria aveva chiesto per i capi
d’imputazione del processo, 3 anni e 6 mesi per il veterinario Graziosi, 3 anni per
Rondot e 2 anni per Bravi e Gotti. Inoltre aveva contestato a cinque dipendenti di
Green Hill il reato di falsa testimonianza.

Sulla base di quanto emerso dalle prove e dai verbali del processo, inoltre, la LAV
annuncia che chiederà l’imputazione dei veterinari dell’Asl di Lonato, dell’Istituto
Zooprofilattico di Brescia e dei funzionari della Regione Lombardia e del Ministero della
Salute, che in tutti gli anni passati avevano scritto che tutto era regolare
nell’allevamento.

“La sentenza di condanna di Green Hill è un riconoscimento a tutte e tutti coloro che in
tanti anni hanno partecipato a manifestazioni a Montichiari e in tante altre parti d’Italia

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