Banche: 1 milione di siciliani a forte rischio di esclusione sociale per la chiusura di sportelli

Banche in continuo abbandono.  In Sicilia 374mila persone non hanno accesso ai servizi bancari e altre 548mila hanno a disposizione un solo sportello. 1 milione di siciliani sono a forte rischio di esclusione sociale. Il risiko bancario potrebbe far aumentare la chiusura di sportelli. “La desertificazione bancaria è un’emergenza che impoverisce le comunità. Come Cisl e First Cisl Sicilia continueremo a battere sull’istituzione di un Osservatorio regionale sull’attività bancaria” 5 nov 2025 -   Le banche continuano a chiudere. Da gennaio a fine settembre 2025 altri 268 sportelli hanno cessato la loro attività. Sono adesso 3.419 i comuni italiani a secco di servizi finanziari e con il risiko bancario in corso il dato è destinato a peggiorare.   La Sicilia non si sottrae alla revisione commerciale del sistema bancario. Pure da noi spira forte il vento della desertificazione. 1 milione di cittadini è a forte rischio esclusione sociale. Il 20 per cento della popolazione reside...

MESSINA PRESA A CALCI: “SOSTITUIRE L’ALLEGORIA CON IL VESPRO O LE V GIORNATE DI MESSINA”

L’associazione la Sicilia ai Siciliani: “ Via dall’Aula Consiliare l’offensivo quadro “Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna”
Messina, 15/01/2015 - L’associazione la Sicilia ai Siciliani apprende dagli organi di stampa che diverse associazioni, sostenute dall’autorevole parere di studiosi di storia della nostra città come l’architetto Nino Principato e il dott. Franz Riccobono, chiedono la rimozione dei due quadri presenti nell’Aula Consiliare.

Uno dei due quadri è una copia dell’ “Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna”, che rappresenta la riconquista Spagnola della città. Nell'allegoria sono raffigurati: la Spagna in veste di donna sul trono, una donna nuda ai suoi piedi che rappresenta la città di Messina presa a calci da un soldato spagnolo, dei putti portano via delle pergamene che rappresentano i privilegi della città, un vecchio rappresenta il tempo con la clessidra in mano ad indicare che, con lo scorrere del tempo, Messina rimane sotto il dominio spagnolo. Tale rappresentazione offende la dignità della nostra città ed è ancora più offensivo il fatto che si trovi nell’Aula che rappresenta il governo della città intera.

Plaudiamo, quindi, all’iniziativa che finalmente vede insieme diverse realtà cittadine e la stessa commissione consiliare cultura interessarsi ad una battaglia che da anni come associazione abbiamo portato avanti. I numerosi appelli fatti in passato alle amministrazioni, a consiglieri, ai presidenti del consiglio sono infatti caduti nel vuoto.

Crediamo che rimuovere il quadro sia un atto simbolico ma pregno di significato per la dignità della nostra città; per questo l’associazione gioisce nell’apprendere dal presidente della Commissione Consiliare Cultura che è già stato avviato dalla commissione l’iter per la rimozione del quadro con il sostegno di tutti i gruppi consiliari.
Suggeriamo che l’“Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna” potrebbe essere sostituita da una raffigurazione del Vespro o delle V giornate di Messina.

L’associazione che sosterrà fino alla fine questa battaglia a fianco di tutti coloro che la porteranno avanti si trova tuttavia sorpresa nel vedere coinvolta la rimozione del quadro che rappresenta l’ “Apertura del Parlamento siciliano a Palermo” del 1671. Riteniamo, infatti, che questo quadro faccia parte della storia della nostra città poiché Messina ebbe un ruolo fondamentale nella nascita e nella rappresentanza di quello che è il parlamento più antico del mondo.

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