“La Zanzara” (Radio24): Agcom sanziona le gravi espressioni di Vittorio Feltri verso “i musulmani razze inferiori”

Hate speech: sanzionata Radio24 per il programma “La Zanzara”,   puntata del 28 novembre 2024.  La violazione riguarda le espressioni utilizzate dal Vittorio Feltri, ospite della trasmissione condotta da  Giuseppe Cruciani e David Parenzo, per le affermazioni,  nel corso del programma, come “i musulmani, ma io gli sparerei in bocca” e “io non mi vergogno affatto di considerare i musulmani delle razze inferiori”, ritenute suscettibili di diffondere, propagandare o istigare l’odio e la discriminazione.  16/04/2025 -  Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nella riunione del 16 aprile 2025, con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, ha sanzionato la società Il Sole 24 Ore S.p.a. per 150.000 euro per la violazione dell’art. 30 del Testo Unico dei Servizi di Media audiovisivi e del Regolamento in materia di tutela dei diritti fondamentali della persona, in relazione a quanto accaduto nella puntata del 28 novembre 2024 del progr...

IDEOLOGIA LGBT: SOLIDARIETÀ A VINCENZO RAO, ATTIVISTA LGBT PALERMITANO, CONDANNATO PER DIFFAMAZIONE

Arcigay Palermo manifesta la propria solidarietà a Vincenzo Rao, attivista del movimento LGBT palermitano, condannato con sentenza dal Tribunale, confermata dalla Corte di Appello di Caltanissetta giorno 17 marzo, per diffamazione
Palermo, 19/03/2015 – All’origine di un esito processuale tanto inatteso, un comunicato stampa dell’associazione omosessuale palermitana “Articolo 3”, risalente al Luglio 2007, in cui si commentava la decisione del PM Cartosio di impugnare la sentenza d’assoluzione in primo grado di quell’insegnante palermitana che, qualche tempo prima, aveva “punito” un suo alunno, protagonista di atti di bullismo omofobico nei confronti di un suo compagno, facendogli scrivere per cento volte “sono un deficiente”.
Nel 2011, la stessa insegnante sarebbe stata condannata in secondo grado ad un mese di reclusione per “abuso di mezzi di correzione”, ma probabilmente mai Vincenzo Rao avrebbe potuto immaginare che quell'atto di critica nei confronti di quell'impugnazione, si sarebbe trasformato in un vero incubo giudiziario.

Nel 2009, infatti, il PM s’imbatte nella lettura di una serie di interventi giornalistici e commenti sul web riguardanti la vicenda del 2007: tra questi, l’articolo firmato da Articolo 3 che il magistrato giudica diffamatorio nei suoi confronti.
La condanna nei confronti di Vincenzo, che in primo grado era stata di quattro mesi di carcere, è stata ridotta a circa mille euro dalla corte di Appello di Caltanissetta, più spese legali e risarcimento danni. A prescindere dalla sanzione inflitta nei due gradi di giudizio, emergerebbe un dato preoccupante dalla conferma della sentenza di primo grado: cioè che un atto giudiziario non potrà essere commentato e criticato, anche con toni sferzanti e pungenti.

Come associazione non possiamo che difendere con forza la libertà di parola, di opinione e il diritto di critica. Come d'altronde si leggeva nello stesso comunicato, non si contestava affatto il diritto di Appello alla sentenza di assoluzione di primo grado dell’insegnante palermitana, ma esclusivamente i toni utilizzati e certe considerazioni come quella secondo la quale dare del “frocio” ad un compagno di scuola o definirne la madre con termini assimilabili alla prostituzione non sarebbero da ritenersi atteggiamenti di bullismo, ma al più non “commendevoli” espressioni confidenziali in voga tra compagni di scuola.
Restiamo in attesa di leggere le motivazioni della sentenza di appello.
Chiediamo inoltre alla comunità LGBTI cittadina di impegnarsi al fianco di Vincenzo e di sostenere le iniziative che organizzeremo per la promozione e la difesa della libertà di opinione e per il sostegno per le spese legali.
Ciò che è successo a Vincenzo potrebbe succedere – è già successo – a ciascuno di noi.

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