Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

SICILIA, PATRIMONIO CULTURALE, CORRAO (M5S): “È L’EUROPA CATTIVA O LA REGIONE SICILIANA INCAPACE?”

L’eurodeputato M5S Ignazio Corrao rende noti i dati relativi ai fondi FESR 2014-2020. “Mentre il PD siciliano continua ad imbarcare simpatizzanti di condannati per mafia per puntellare Crocetta, i cittadini siciliani perdono una montagna di soldi. Ma i fondi intercettati, che fine hanno fatto?”

Strasburgo 9 Marzo 2015 - “Un taglio di oltre 200 milioni di euro dall’Europa per il patrimonio culturale d’eccellenza siciliano. Un taglio clamoroso per un settore strategico per la Sicilia e trainante per l’Italia. Una mannaia giustificata però dall’inettitudine dei governanti siciliani che per incompetenza tecnica e politica hanno lasciato all’Europa milioni di euro”. A dichiararlo è l’eurodeputato M5S Ignazio Corrao che nel corso di un incontro a Messina, il secondo del ciclo “Eventi Europei”, ha reso noti gli impietosi dati relativi ai fondi tagliati alla Sicilia dal programma operativo FESR 2014-2020, in tema di promozione e conservazione del patrimonio culturale siciliano.

“Mentre a Palermo il carro del momentaneo vincitore renziano continua ad imbarcare simpatizzanti di presidenti condannati per mafia, – spiega Corrao - nella migliore delle ipotesi dai 300 milioni previsti per la programmazione precedente si arriverà al massimo a 100 milioni. Ma perché si è arrivati a questo taglio? È l’Europa cattiva o è la Regione Siciliana incapace di programmare? La risposta è che la Sicilia non è riuscita a spendere i soldi per la cultura del periodo precedente, relativi all'Asse 3. I numeri di spesa raccontano una gestione indecente, scandalosa, in cui in alcuni casi si è arrivati a spendere dopo sette anni solo lo 0,65 dei soldi disponibili.

Ad esempio su 70 milioni disponibili, la Sicilia ha speso solo 460 mila euro nel caso dell'obiettivo 3.1.3 volto a Sperimentare e sviluppare azioni volte alla produzione, divulgazione e fruizione delle nuove forme artistiche legate all’arte contemporanea. Nel periodo 2007-2013 l'Asse dedicato al patrimonio culturale si è rivelato uno dei più critici. Una gestione incapace di far fruttare le straordinarie opportunità derivanti dai Fondi UE, ancora un esempio: Su 130 milioni – sottolinea Corrao - solo 24 erano stati impegnati al 31 dicembre 2014. Ma mentre in Parlamento europeo, cerchiamo di tenere alta l’attenzione della Commissione sulle reali esigenze del territorio siciliano – conclude l’eurodeputato alcamese - chiedo al presidente Crocetta, che fine hanno quei pochi fondi che sono riusciti ad intercettare e quale sarà la strategia della Regione per il prossimo periodo”.
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