Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

FRANZA MIGRANTE VERSO IL PORTO DI CATANIA, LE ORDINANZE ANTI-TIR DI ACCORINTI LA CAUSA

La nota di Daniela Faranda, capo gruppo Gruppo NCD al Consiglio comunale Comune di Messina: "Franza lascia Messina. Ci siamo fatti schiacciare da chi ha dimostrato di avere una strategia reale, quella di una città che si evolve e cresce, spesso come in questo caso, a danno nostro”


Messina 2 aprile 2015 - “Messina viene penalizzata e perde ancora una volta! Stavolta non si può parlare di imposizioni dall'alto, di ingiustizie ai nostri danni ma di semplici conseguenze evidenti di una cattiva gestione della questione da parte di chi amministra la città”, così la capogruppo del Nuovo CentroDestra in consiglio comunale, Daniela Faranda rispetto alla notizia dello spostamento del gruppo Franza di parte dei propri interessi sul porto di Catania. “Ci siamo fatti schiacciare da chi ha dimostrato di avere una strategia reale, quella di una città che si evolve e cresce, spesso come in questo caso, a danno nostro. La città etnea è avvantaggiata da una Giunta con obiettivi chiari, che si avvale di strumenti concreti per raggiungerli, non solo buone intenzioni e poca concretezza ”.

“Le ordinanze anti-tir del sindaco e le plateali manifestazioni dei suoi supporters, nei tanti giorni di blocco simbolico sul cavalcavia, sono stati solo spot che non si sono tradotti in fatti concreti. Lo dimostra il continuo transito dei TIR ed i recenti incidenti in centro città. L'assenza di strategie di questa politica isolerà Messina facendole perdere, inevitabilmente, centralità impoverendo sempre di più il già martoriato tessuto socio-economico cittadino."

"Nonostante i tanti tavoli di confronto ai quali anche noi consiglieri abbiamo partecipato, il risultato è stato solo penalizzare autotrasportatori e paralizzare le già esigue risorse della Polizia Municipale, impegnate a piantonare quell'area trascurando il resto della città”, interviene il vicepresidente del consiglio comunale, Nicola Crisafi, aggiungendo che: “ho trovato scellerato il comportamento da sceriffo di questo sindaco rispetto alla vicenda. Ha strumentalizzato la situazione per potersi pavoneggiare di fronte a stampa e attivisti, giocando sulla disperazione di quanti non sono più disposti ad accettare la schiavitù dei TIR in città. Io chiamo questa una presa in giro ai danni dei cittadini e mi indigna profondamente”.

“L'amministrazione messinese si è dimostrata assolutamente incapace di gestire la situazione con gli armatori e il risultato, dopo mesi di ordinanze a singhiozzo e incertezza assoluta nelle misure da seguire, è che oggi ci ritroviamo una città ancora in ginocchio sotto il peso dei mezzi pesanti che continuano a scorrazzare per le vie urbane. E come se non bastasse l'assenza assoluta di strategie per ovviare ai gap strutturali e logistici porta gli armatori a scappare dove la libera impresa è sostenuta. La notizia che giunge oggi dal gruppo Franza è gravissima perché, come se non bastassero i problemi di Messina, dimostra ancora una volta che si sono fatte prevalere le
logiche da battaglia di piazza sull'interesse dell'economia e del lavoro di una città che langue e che ha necessità di impresa”, commenta il deputato regionale Ncd, On. Nino Germanà."

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