Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

DISSESTO IDROGEOLOGICO: #ITALIASICURA, 7153 OPERE NEL PIANO NAZIONALE DA GENOVA A MESSINA

Presentate le Linee guida per la progettazione di opere contro il dissesto idrogeologico dalla struttura di missione del Governo #italiasicura. 7153 le opere previste dal piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico. Da Genova a Messina, vere e proprie bombe ad orologeria. Le nuove linee guida saranno adottate per ogni intervento sulle aste fluviali. Il Governo sta investendo nel ciclo finanziario 2015-2020 circa 7 miliardi e trasformando in cantiere gli oltre 2 miliardi recuperati dai fondi non spesi negli ultimi 15 anni

Roma, 18/05/2015 - Dopo trent'anni arrivano nuove linee guida essenziali per le 7153 opere previste dal piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico. Vietati gli interventi di cementificazione e restringimento delle sponde fluviali o la copertura di fiumi e torrenti che hanno enormemente aumentato alluvioni e allagamenti. In coerenza con prescrizioni che saranno emanate da tutte le autorità di bacino, saranno possibili diversi interventi, sia strutturali come casse di espansione o vasche di laminazione delle piene e canali scolmatori, sia nuove opere previste come obbligo dallo Sblocca Italia dei 'contratti di fiume' per riqualificare e rinaturalizzare tratti fluviali.

"È un lavoro urgente e necessario di aggiornamento della vecchia idraulica che raddrizzava e tombava corsi d'acqua innescando, come abbiamo visto da Genova a Messina, vere e proprie bombe ad orologeria. Le nuove linee guida saranno adottate per ogni intervento sulle aste fluviali, e stiamo spingendo tutte le Regioni ad apporre prima possibile vincoli e salvaguardie per l'inedificabilità assoluta nelle aree più fragili. Il Governo per la prima volta cambia pagina e sta investendo nel ciclo finanziario 2015-2020 circa 7 miliardi e trasformando in cantiere gli oltre 2 miliardi recuperati dai fondi non spesi negli ultimi 15 anni contro frane, alluvioni ed erosione costiera".

Così Erasmo D'Angelis, capo struttura di missione #italiasicura contro il dissesto idrogeologico, sulla riunione operativa che si è tenuta oggi a Palazzo Chigi. Il lavoro di aggiornamento è coordinato dal direttore della struttura Mauro Grassi e da Gianvito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi. Alla riunione hanno partecipato i vertici di ministeri, enti di ricerca e strutture titolari o impegnati nel lavoro contro il dissesto idrogeologico: dai Ministeri dell'Ambiente e Infrastrutture con il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici alla Protezione Civile, da Ispra all'Associazione Consorzi di Bonifica, dal Centro italiano per riqualificazione fluviale al Consiglio nazionale delle ricerche.

"È importante il contributo di tutti - ha spiegato Gianvito Graziano - abbiamo bisogno di un quadro chiaro per le nuove progettazioni, con una forma più snella per un'applicazione più facile e con grande attenzione ai territori, alle nuove tecnologie, ai monitoraggi e alla valutazione del rischio, al piano delle manutenzioni, al quadro giuridico". Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni. Le nuove linee guida saranno applicate per il 90% delle 7153 opere contro frane e alluvioni nelle regioni italiane, che risultano ancora da progettare. Per colmare questo clamoroso ritardo, tra i primi 700 milioni già stanziati dal Cipe per il piano città metropolitane, è stato attivato un fondo di rotazione progettazioni per 100 milioni di euro.

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