Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

EXPO 2015, PAPA FRANCESCO: "NO A SPRECO E SCARTO, MA CIBO PER TUTTI"

‘No’ a spreco e scarto. Tenere ben presenti i volti di uomini, donne e bambini malnutriti. Papa Francesco nel video messaggio in diretta con l’Expo di Milano nella mattinata di apertura, chiede “un cambiamento di mentalità” sulle questioni alimentari, per "nutrire ogni uomo e donna del pianeta nel rispetto dell'ambiente".

01/05/2015 - “Importante”, “essenziale”: così Francesco definisce il tema dell’Expo: ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’. Poi la forte raccomandazione: “…purché non resti solo un “tema”, purché sia sempre accompagnato dalla coscienza dei “volti”: i volti di milioni di persone che oggi hanno fame, che oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano.”
Il Papa parla di “una presenza nascosta di questi volti, che – dice - in realtà dev’essere la vera protagonista dell’evento”. Una presenza che il Papa vorrebbe – lo esprime esplicitamente – che “ogni persona che passerà a visitare la Expo possa percepire”. L’obiettivo è chiaro e doveroso: cambiare mentalità. Di fronte a noi – ricorda – abbiamo il paradosso dell’abbondanza (come diceva Giovanni Paolo II alla FAO nel 1992), la cultura dello spreco, dello scarto. Abbiamo quelli che Francesco definisce “meravigliosi padiglioni” dell’Expo. Ma Francesco chiede a gran voce di cambiare mentalità:

“…per smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane – ad ogni grado di responsabilità – non abbiano un impatto sulla vita di chi, vicino o lontano, soffre la fame. Penso a tanti uomini e donne che patiscono la fame, e specialmente alla moltitudine di bambini che muoiono di fame nel mondo.”

“La Expo è un’occasione propizia per globalizzare la solidarietà. Cerchiamo di non sprecarla ma di valorizzarla pienamente!”
“Questa è una grande sfida alla quale Dio chiama l’umanità del secolo ventunesimo: smettere finalmente di abusare del giardino che Dio ci ha affidato, perché tutti possano mangiare dei frutti di questo giardino. Assumere tale grande progetto dà piena dignità al lavoro di chi produce e di chi ricerca nel campo alimentare.”

( Servizio di Fausta Speranza per Radio Vaticana)

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