Via il cognome del padre: trapanese ottiene quello della madre e il TAR condanna la Prefettura di Trapani

Via il cognome paterno, giovane trapanese ottiene quello della madre. Il TAR condanna la Prefettura. Un giovane della provincia di Trapani ha vinto la sua battaglia legale contro la Prefettura, ottenendo il diritto di sostituire il cognome del padre con quello della madre.  18/10/2025 - Il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R. Sicilia – Palermo), con sentenza del 16 ottobre 2025, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere dopo che la Prefettura ha fatto marcia indietro, ma ha anche inflitto una dura condanna al pagamento delle spese processuali all'amministrazione. La vicenda ha inizio nell'ottobre 2021, quando il giovane inoltra l’istanza per la modifica del cognome.  La risposta, tuttavia, arriva solo nell’aprile 2023, con un decreto di rigetto da parte della Prefettura di Trapani, che motivava la decisione sottolineando il "carattere eccezionale" del cambiamento, ammesso solo in presenza di "situazioni oggettivamente rilevanti" e "...

LEGGE DI STABILITÀ, COMUNI NEL CAOS: CANCELLERI (M5S) INTERROGA RENZI: “PROROGARE I TERMINI ED EMANARE LINEE GUIDA PRECISE”

Migliaia di progetti dei comuni a rischio rigetto per docu-mentazione insufficiente”. Legge di Stabilità 2015. Bandi di riqualificazione per i comuni senza linee guida. Comuni nel caos
La parlamentare del M5S Azzurra Cancelleri raccoglie la preoccupazione di migliaia di comuni italiani ed interroga Renzi: “Prorogare di tre mesi i termini per la presentazione dei progetti ed emanare linee guida precise con i decreti attua-tivi. Migliaia di progetti dei comuni a rischio rigetto per do-cumentazione insufficiente”

Roma 29 giugno 2015 - “Bando per progetti di riqualificazione dei comuni italiani emanato senza decreti attuativi. A 24 ore dalla scadenza comuni nel caos e rischio di rigetto per migliaia di domande”. A sollevare il caso, accogliendo le istanze di migliaia di comuni italiani è la parlamentare M5S Azzurra Cancelleri, prima firmataria insieme ai colleghi Villarosa e De Lorenzis di una interrogazione presentata il 19 giugno scorso, in cui si chiede al presidente del Consiglio Matteo Renzi ed al ministero dei trasporti ed infrastrutture di prorogare i termini per la consegna di progetti di riqualificazione da parte dei comuni, perché stilati sulla base di un bando incompleto e senza linee guida. Nello specifico il comma 431 dell'articolo 1 della legge di stabilità 2015 prevede la possibilità per i comuni di elaborare progetti di riqualificazione da presentare entro il 30 giugno 2015 secondo le modalità e la procedura stabilite con apposito bando, bando che di fatto non è mai stato emanato, così come i relativi decreti attuativi.

“Una iniziativa di fatto lodevole da parte del governo – spiega la parlamentare nissena Azzurra Cancelleri – se non fosse però che ha gettato nel caos i comuni che oggi, rischiano di aver perso tempo e denaro per la progettazione di interventi che verranno certamente rigettati per insufficienza di documentazione o altri requisiti di fatto non specificati perché senza decreti attuativi. I progetti per i quali è già pre-visto un apposito budget – sottolinea ancora la deputata M5S – sono volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale; al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali ed educativi e alla pro-mozione delle attività culturali, didattiche e sportive.

Morale – continua Cancelleri – ad oggi nessun decreto è stato emanato, di conseguenza i comuni nei loro bandi per i progetti di riqualificazione non hanno potuto specificare i criteri per la presentazione degli stessi, e a loro volta i comuni non sanno che tipo di documentazione devono allegare per la consegna prevista il 30 giugno”. Per queste ragioni i portavoce M5S alla Camera dei Deputati chiedono “se il Governo intenda assumere iniziative per emanare al più presto il bando citato al comma 431 dell'articolo 1 della legge di stabilità 2015, concedendo una proroga di 3 mesi per la presentazione dei progetti da parte dei comuni per evitare che quelli presentati vengano esclusi per mancanza di documenti in quanto è compito del citato bando dovere specificare modalità, requisiti e documentazione necessaria”.

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