Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

PA: ILLEGITTIMO IL BLOCCO DELLA CONTRATTAZIONE, DOPO SENTENZA SUBITO IL RINNOVO DEI CONTRATTI

Roma, 24 giugno 2015 - "Chiediamo l'apertura immediata di un tavolo di contrattazione per arrivare al rinnovo del contratto subito". Così i segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco, in merito alla sentenza della Consulta sul blocco illegittimo dei contratti nella Pa. "Il governo non ha più alcun alibi, l'alta corte si è espressa giudicando illegittimo il protrarsi del blocco della contrattazione. Per questo vogliamo che il governo avvii subito il confronto per arrivare presto al rinnovo dei contratti nella Pa", proseguono i dirigenti sindacali.
"In attesa della sentenza, “che attendiamo di leggere per una valutazione più compiuta", i quattro segretari generali evidenziano che "la decisione conferma quanto già avevamo previsto: Parlamento e Governo non possono prolungare ulteriormente un blocco illegittimo. Tuttavia il giudizio della Consulta pone un limite a una politica legislativa più attenta ai tagli che ai diritti e che ha sacrificato, spesso pretestuosamente, non solo gli investimenti nelle professionalità e nell'innovazione, ma addirittura il legittimo rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici, alle esigenze di budget".

"Per quanto ci riguarda, siamo in campo con una mobilitazione che partirà con le tre grandi assemblee di inizio luglio, con tutti gli Rsu eletti a marzo, le lavoratrici e i lavoratori. Sarà il momento in cui avremo la nostra piattaforma nazionale e quelle di settore, per dire al Governo come si possono e si devono rinnovare i contratti. Il Governo non può più nascondersi né accampare alcuna scusa, si dimostri all'altezza e ci convochi per avviare il confronto per il rinnovo", concludono.

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