Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

OSPEDALE PIEMONTE MESSINA: “600 I TRASFERIMENTI A VANTAGGIO DELLE CLINICHE PRIVATE”

“Sono circa 600 i trasferimenti a vantaggio delle cliniche private, nel primo semestre 2015, su 15200 accessi all’ospedale Piemonte. Questo dato è incontrovertibile, a prescindere che il presidio passi in gestione al centro Neurolesi Bonino Pulejo o all’Asp di Messina. Gli interventi politici che si pregiano di ricercare il bene collettivo non faranno rinascere il Pronto Soccorso né riporteranno le specialistiche mancanti, qualcuna scippata nel lontano 2009 dal Papardo. Sotto la guida dell’Asp, gli 8657 codici verdi (solo fino allo scorso maggio) e i 19657 del 2014 (su 28mila accessi) potevano essere smaltiti da un efficiente Pta, una conversione produttiva per il nosocomio Piemonte che rientrerebbe nella riforma sanitaria dell’ex assessore Russo”. Secondo la Fsi Messina con il suo segretario territoriale, Giovanni Micali, questo è il metodo per rendere fruibile la proposta del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, affidando il Piemonte all’Asp

Messina, 30 luglio 2015. “Sono circa 600 i trasferimenti su 15200 accessi dall’ospedale Piemonte, solo nel primo semestre 2015, a vantaggio delle cliniche private. Ma vogliamo essere più precisi: di questi trasferimenti pari a un buon 46%, il 70% è spedito a Villa Igea e Iomi (Ganzirri), al secondo posto le Cliniche “Cristo Re” e “San Camillo”, terze Villa Salus e Cot. Questo dato è incontrovertibile, tralasciando chi sarà il padrone dell’ospedale: o il Centro Neurolesi Bonino Pulejo o l’Asp di Messina. Gli interventi politici che si pregiano di ricercare il bene collettivo non faranno rinascere il Pronto Soccorso né riporteranno le specialistiche mancanti, qualcuna come l’Emodinamica scippata nel lontano 2009 dal Papardo”.

Ci pensa la Fsi Messina con il suo segretario territoriale, Giovanni Micali, a rendere più fruibile la proposta del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, affidando il nosocomio del viale Europa all’Asp e con la possibilità di mantenere strutture salvavita come l’Emodinamica invece di un Pronto Soccorso che non funzionerebbe mai a pieno regime e in sicurezza come dal 2009. La risposta sta nella conversione in Presidio Territoriale Assistenziale o Emergenziale (Pta o Pte) per lo smaltimento esclusivo dei codici bianchi e verdi, senza intasare i grossi ospedali, gestito H 12 o 24 e senza deroghe al decreto Balduzzi. “Quello che inquieta – spiega Micali - è che questo metodo era già inserito nella riforma sanitaria dell’ex assessore regionale Russo quindi febbraio 2010. Anziché fare gli schizzinosi sulla chiusura/trasformazione di un Pronto Soccorso cittadino (che nessuno vorrebbe se non fosse necessario), dovremmo imparare a leggere i numeri non della spending review ma dei codici verdi dell’ultimo anno e mezzo. Ben 8657 codici verdi (solo fino allo scorso maggio su 12333 accessi) e 19657 del 2014 (su 28mila accessi). Questo ci dice onestamente che i ricoveri sono in forte in calo e non raggiungono neanche il 20% degli accessi in un ospedale che comunque regala un passivo di 10 milioni di euro annui all’Azienda Papardo-Piemonte. Quale manager o istituzione si accollerebbe un plesso sanitario così improduttivo, senza apportare alcuna modifica in armonia con le leggi ministeriali? E’ naturale, a questo proposito, che i 31 posti letto destinati alla riabilitazione, eventualmente ceduti dal Papardo al mix Neurolesi-Piemonte, siano una convenienza per entrambi: uno sgravio di 800mila euro l’anno nei costi da una parte ed incremento di pazienti dall’altra con opportunità di nuovi studi clinici”.

“E’ vero che la mission riabilitativa dell’Irccs del prof. Bramanti fornirebbe un grosso peso specifico al Piemonte - ribadisce il segretario Fsi – per una sanità che, ormai, va verso la lungodegenza. Ma le specialistiche di emergenza sarebbero quelle connesse strettamente al settore della fisioterapia. Nessun trauma cranico o un politrauma o infarto potrebbe essere preso in carico e trattato con le dovute cure del caso, tranne che il ddl Formica-Picciolo non inserisca a chiare lettere la Neurochirurgia e l’Emodinamica. Senza contare tutte quelle patologie da classificare nell’archivio ‘madre e bambino’ che sarebbero catapultate tra Policlinico e Papardo”.

“Le modifiche di cui parliamo – sottolinea ancora Micali - non hanno un impatto finanziario insostenibile ma in sintonia coi tempi. Avevamo annunciato che il ddl per l’accorpamento Piemonte-Irccs rischiava di non essere dibattuto per questioni più impellenti sul piatto palermitano. Alla cittadinanza non importa chi apporrà la firma sul decreto. Importa solo garantire una assistenza territoriale che ne interpreti le caratteristiche geografiche, senza escludere per questo la tutela dei comuni provinciali. Se per attuarlo, occorre riabbracciare il disegno (accorpamento del presidio all’Asp Messina) promosso dal deputato Rinaldi a settembre 2014 e recuperato dal presidente in quota Udc con la variazione in Pte, possiamo in ogni modo gridare ad un risultato ottenuto. Stare in bilico con dispendio di energie per gli addetti ai lavori e panico per la popolazione non ha più senso”.

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