Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

“ERA D’ESTATE”: PAOLO BORSELLINO E GIOVANNI FALCONE "RECLUSI" ALL'ASINARA DA ANTONINO CAPONNETTO, PER SALVARLI

Due settimane di agosto 1985: i giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone vennero "reclusi" con le loro famiglie all'Asinara da Antonino Caponnetto per salvarli da un imminente attentato annunciato da un pizzino scoperto all'Ucciardone? I due, in attesa della carte del maxi processo a Cosa Nostra che stavano preparando, vissero molti giorni in compagnia delle proprie famiglie, delle guardie che dovevano proteggerli e dello splendido mare dell'Asinara. Fiorella Infascelli ha diretto 'Era d'estate', film presentato oggi nella pre-apertura della Festa del Cinema di Roma. Interpretato da Giuseppe Fiorello (Borsellino), Massimo Popolizio (Falcone) affiancati da Valeria Solarino (Francesca Morvillo) e Claudia Potenza (Agnese Borsellino)

(AGI) - Roma, 15 ott. 2015 - Cosa accadde durante quelle due settimane di agosto 1985 quando i giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone vennero "reclusi" con le loro famiglie all'Asinara da Antonino Caponnetto per salvarli da un imminente attentato annunciato da un pizzino scoperto all'Ucciardone? I due, in attesa della carte del maxi processo a Cosa Nostra che stavano preparando, vissero molti giorni in compagnia delle proprie famiglie, delle guardie che dovevano proteggerli e dello splendido mare dell'Asinara. I loro sentimenti, le emozioni, le angosce e le paure dei due vengono ora portati sullo schermo da Fiorella Infascelli che ha diretto 'Era d'estate', film che sara' presentato oggi nella pre-apertura della Festa del Cinema di Roma. Interpretato da Giuseppe Fiorello (Borsellino), Massimo Popolizio (Falcone) affiancati da Valeria Solarino (Francesca Morvillo) e Claudia Potenza (Agnese Borsellino), il film tenta di raccontare un momento particolare della vita dei due giudici, immaginando un periodo storico di cui non si sa nulla. "Ho voluto fare un film semplice, quasi geometrico - spiega la regista durante l'incontro con la stampa -. Volevo unire la sensazione di paura e di morte che accompagnava sempre i due magistrati con una di leggerezza, seguendoli nei loro momenti di ironia. Per fare questo mi ha aiutato anche il luogo: abbiamo girato 40 giorni nella foresteria dove i magistrati sono stati rinchiusi veramente".

La Infascelli si e' documentata molto e ha raccontato una storia verosimile, apprezzata anche dai parenti di Borsellino (che stasera saranno in Sala Petrassi per la proiezione ufficiale alle 21). "Hanno visto il film e' alla fine erano contenti", assicura. 'Era d'estate' e' una pellicola fatta di immagini, silenzi e pause, dove viene raccontato Giovanni Falcone nella sua veste ironica, irascibile e amante delle freddure; Borsellino viene descritto piu' pacato, sempre presente a se stesso e meno sospettoso del collega. Ad interpretare i due monumenti della nostra storia, la Infascelli ha chiamato due dei piu' apprezzati attori italiani. Per Giuseppe Fiorello, siciliano, vestire i panni di Borsellino e' stato un impegno difficile. "Ho avuto il conforto della sceneggiatura e della regista - racconta - che mi ha tolto ogni dubbio: ho interpretato un personaggio che stava nella mia immaginazione senza cercare di assomigliargli". Per Popolizio l'approccio e' stato differente. "Ho lavorato sulle sfumature, cercando di puntare sull'ironia e la malinconia di un personaggio che spesso era scanzonato - spiega -. Il film non racconta la storia della loro vita, ma una sorta di interludio, quasi una bolla della loro vita". (AGI)

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