Trasporto merci pericolose in Sicilia: garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre un punto di equilibrio

Trasporti merci pericolose: CNA Fita Sicilia, un tavolo per risolvere le criticità. Un tavolo tecnico per risolvere le criticità sollevate dalle aziende che si occupano del trasporto di merci pericolose in Sicilia. “Siamo consapevoli della necessità di garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre trovare un punto di equilibrio tra queste esigenze e la continuità operativa dei trasporti essenziali”. Palermo, 12 aprile 2025 – È questa la proposta avanzata dalla CNA Fita Sicilia che ha registrato la disponibilità del Presidente della IV Commissione, on. Carta, dell’assessore alla mobilità, On. Aricò, del Presidente del CAS, avv. Filippo Nasca (nella foto) , e del suo direttore, dott. Fazio. Una delegazione della CNA Fita Sicilia, composta da Saro Tumino, Giorgio Stracquadanio, Daniela Taranto e Francesco Lombardo, è stata ricevuta dalla IV Commissione Ambiente, dell’Assemblea Regionale Siciliana dalla Territorio e Mobilità. Durante l’audizione, la CNA Fita ha illustrato le gravi cr...

GIAMPILIERI RICORDA LE VITTIME DELL'ALLUVIONE, BROLO PIANGE CARMELO RICCIARDELLO

Il 1º ottobre 2009 l'alluvione di Giampilieri e della zona jonica messinese. Una calamità 'naturale' che ha colpito in l'area nord-orientale della Sicilia, in provincia di Messina, causata da un violento nubifragio. Lo straripamento dei corsi d'acqua e varii eventi franosi, con lo scivolamento a valle di colate di fango e detriti hanno colpito Scaletta Marina, nel comune di Scaletta Zanclea, Giampilieri Superiore, Giampilieri Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore e Pezzolo. 35 le vittime presunte. Ma due salme non sono state mai recuperate, portando il numero a 37. Tra le vittime Carmelo Ricciardello di Brolo: il suo corpo non è stato mai ritrovato. Brolo ricorda le vittime e si piangeun amico che non c’è più

Messina, 01/10/2015 - Indignato che qualcuno parla ancora di realizzazione del Ponte sullo Stretto proprio in questi giorni. Noi vogliamo tutto quello che non ci hanno mai dato al posto del ponte.
Noi siamo per la messa in sicurezza del territorio, autostrade efficienti, aeroporti collegati con le città con gli altri mezzi di trasporto in modo efficiente. Vogliamo che lo Stretto diventi patrimonio dell'umanità e che l'area tra Messina, Villa e Reggio sia messa in rete in modo continuo con collegamenti veloci, vogliamo tutte le infrastrutture che hanno scippato alla città e treni veloci con collegamenti ferroviari adeguati ed efficenti.

Sono già passati sei anni dall’alluvione che ha colpito la zona del messinese, in Sicilia, ma le immagini di quei drammatici momenti sono ancora ben salde nella mente di tutti e soprattutto di chi li ha vissuti in prima persona. Una vera e propria bomba d’acqua quella che si abbattute sulla fascia ionica della Sicilia nord-orientale Un nubifragio, iniziato la sera del 1º ottobre 2009 e durato per tutta la notte fino al mattino del giorno successivo.
Tra le vittime, 37, anche anche Carmelo Ricciardello. Il suo corpo non è stato mai ritrovato, e questo amplifica ancor più il dolore. Così Brolo, ricordando quelle vittime, ricordando gli atti d’eroismo che si definirono in quella tragedia, si ritrova a piangere un amico che non c’è più.

Irene Ricciardello, il sindaco, ha voluto, far esporre la bandiera listata a lutto dal balcinme del municipio. Un gesto importante di testimonianza e in mattinata ha parlato con i familiari di questo imprenditore-operaio, che si trovava proprio per “vendere” la sua professionalità, il suo talento, la sua onestà. Brolo, allora rimase attonita, incredula, nell’apprendere di quella tragedia, e oggi si indigna ancora di fronte, pensando al caso del suo concittadino, alla burocrazia che ancora lega e intralcia, ritarda, tra sentenze e pronunciamenti, i provvedimenti del caso, le assicurazioni, lo sblocco delle attività, la ripresa di una normalità colma di assenze.

Ma oggi, lo sottolinea Irene Ricciardello è un giorno in cui vogliamo sopratutto ricordare un brolese, Carmelo – imprenditore sano e probo – che da lì transitava, tornando a casa dopo una giornata di lavoro, l’ennesimo sopralluogo tecnico per portare avanti un lavoro che amava, e inghiottito da quel mare di fango. E quella bandiera è il segno tangibile di una Brolo che non dimentica.

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