Ponte sullo Stretto di Messina, Ciucci: Il via libera del Cipess è previsto a giugno

PONTE STRETTO, AD CIUCCI: AVVIO LAVORI IN ESTATE: " Il via libera del Cipess è previsto a giugno e consentirà di potere avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate, quali accantieramento, bonifica da ordigni bellici, indagini archeologiche e, in maniera graduale, le procedure espropriative. " Roma, 12 aprile 2025 - L’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, intervistato dal nuovo settimanale economico “Moneta”, traccia lo stato di avanzamento del ponte sullo Stretto di Messina. Nell’intervista, Ciucci ha ricordato lo stato dell’iter - che lo scorso mercoledì ha registrato l’approvazione del report IROPI dal Consiglio dei Ministri – mentre sono in corso di predisposizione le comunicazioni al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea per gli aspetti relativi alla valutazione di incidenza ambientale. Tali procedure verranno concluse dopo Pasqua.   Il via libera del Cipess, che avrà luogo a valle dell’intero iter autorizz...

MESSINA: DISSESTO IDROGEOLOGICO, UNA LOGICA DI LOTTIZZAZIONE COMPLETAMENTE SBAGLIATA

CapitaleMessina interviene sui finanziamenti per il dissesto idrogeologico con un documento del prof. Giovanni Randazzo* "
Messina, 06.01.2016 - "Apprendiamo dalla stampa del finanziamento di alcuni interventi finalizzati alla mitigazione del dissesto idrogeologico, si tratta di circa undici milioni e mezzo per degli interventi a protezione dell’erosione costiera e di circa tre milioni per la difesa da colate, frane e alluvioni. Risulta evidente che non si può non essere felici per finanziamenti che raggiungono il nostro comune, nell’auspicio che possano servire a rivitalizzare l’asfittico comparto dei lavori pubblici in senso lato.
Però appare evidente che questi soldi, privi di una preventiva pianificazione, possono avere solo un valore sociale, tanto che andrebbero ascritti al capitolo del welfare piuttosto che a quello della tutela dell’ambiente.
I finanziamenti interessano tre singole zone, parliamo, innanzitutto, di quelli destinati all’erosione costiera: il tratto S. Margherita-Galati Marina, quello di Casablanca e Tono e Mezzana-Tono.

Per quanto concerne la prima zona (S. Margherita-Galati Marina), prima di proteggere un tratto costiero e decidere come, bisognerebbe comprendere cosa si vuole fare del waterfront cittadino, della zona falcata, della fascia costiera dello ZIR e come si vuole ricostruire il sistema urbanistico nell’intorno di Tremestieri, perché è evidente che nelle more della realizzazione del porto, tutta l’area a Sud e a Nord dovrà essere completamente ridisegnata, possibilmente arretrando il sistema costruito.

E’ altrettanto evidente, poi, che l’area di Tono subisce le negative conseguenze delle opere realizzate a S. Saba e nelle altre frazioni Tirreniche del messinese: piuttosto che intervenire costruendo altre opere inutili che provocheranno erosione costiera in aree immediatamente "sotto flutto", sarebbe più utile intervenire eliminando le cause che hanno innescato i processi di erosione.

Infine per Casa Bianca, basterebbe osservare la zona su Google Earth per darsi da soli una risposta: è un tratto di costa che si distingue da tutti gli altri nei paraggi di Capo Rasocolmo – Mortelle, in quanto intensamente lottizzato fino a mare.
Di fatto, in una logica di lottizzazione completamente sbagliata, si è permesso di costruire fin sulla duna e il mare se ne è lamentato, reagendo in modo molto selettivo, aggredendo solo l’area direttamente in questione e le immediate vicinanze: si nota infatti che le zone, più distali, urbanizzate ad una distanza di sicurezza, mostrano profondità di arenili ancora apprezzabili. E’ chiaro che intervenendo a protezione di quelle poche case che andrebbero invece ricollocate con una spesa certamente inferiore a quella stanziata per la loro protezione, tutto il litorale andrà in erosione e anche quelle aree attualmente sicure verranno messe a rischio.

Tutto questo potrebbe essere ancora evitato, inquadrando gli interventi in una logica di pianificazione a seguito di monitoraggio continuo dell’area costiera come l’Amministrazione Comunale precedente ha fatto con l’Università di Messina e che l'Amministrazione attuale non ha tenuto nella giusta considerazione.

Stesso discorso vale per la difesa della città dalle alluvioni, dalle colate e dalle frane, capitolo per il quale lo stanziamento previsto di 3 milioni appare irrisorio."

* Professore associato di Geologia dell'Università di Messina, esperto di erosione costiera, Vice-presidente della European Union for Coastal Conservation (EUCC) con sede a Leiden in Olanda.

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