Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

RISTORAZIONE COLLETTIVA: 5 FEBBRAIO SCIOPERO ‘MASSICCIO’

07/02/2016 - Adesione massiccia allo sciopero nazionale indetto dai sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs a sostegno della vertenza che coinvolge gli 80mila addetti della ristorazione collettiva impiegati nei servizi di preparazione e consegna pasti su larga scala destinati a mense aziendali, in attesa da 33 mesi del nuovo contratto nazionale di lavoro. La protesta, che ha registrato lo svolgimento di mobilitazioni e presidi partecipati in tutta Italia, si è resa necessaria in seguito alla rottura delle trattative avviate con le associazioni datoriali Angem ed Aci ed allo stallo delle trattative con le altre associazioni imprenditoriali Fipe Confcommercio, Federturismo Confindustria e Confesercenti, anch’esse firmatarie il contratto nazionale del turismo parte speciale ristorazione collettiva. I nodi del negoziato sulle posizioni datoriali sui capitolati contrattuali riferiti ai cambi di gestione, permessi per riduzione orario di lavoro ed ex festività, flessibilità oraria, malattia e sull’indisponibilità delle rappresentanze imprenditoriali ad erogare aumenti economici in linea con i rinnovi già siglati nel comparto turistico.

«Il malessere delle lavoratrici e dei lavoratori è palpabile e l’adesione in massa alla protesta di oggi è l’emblema dello stato di disagio – ha commentato il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri – A quasi tre anni dalla scadenza del contratto nazionale invitiamo le associazioni datoriali del comparto ristorazione collettiva a fare un passo indietro sulle posizioni che minano i diritti e le tutele individuali e collettive garantiti dalla contrattazione».

La categoria cislina rilancia anche sulla responsabilità sociale delle imprese. «Si rifletta sulle conseguenze di un mancato rinnovo contrattuale sia in termini economici che normativi in un comparto a occupazione per la maggioranza femminile, dove il rapporto di lavoro è prevalentemente part-time e le lavoratrici e i lavoratori sono molto spesso monoreddito – ha sottolineato Raineri – Esortiamo le associazioni datoriali a tornare al negoziato per individuare un punto di mediazione per consentire la positiva conclusione delle trattative~e definire un aumento salariale dignitoso oltre ad un avanzamento della normativa sul welfare e sulla partecipazione».

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