"Anima pattese” considera un fallimento politico, il disciplinare di gara per la concessione del servizio di accertamento e riscossione volontaria e coattiva dei tributi comunali che, di fatto, esautora l’Ufficio Tributi dalle sue funzioni a favore di una ditta esterna.
04/04/2016 - Questa è la peggiore decisione che l’amministrazione Aquino poteva intraprendere nell’ambito del delicato settore dei tributi. La città di Patti, invece d’investire sull’efficienza e sulla funzionalità dell’Ufficio, di fatto mortifica e umilia i dipendenti con una scelta che riempirà le tasche di chissà quale ditta. Inoltre, ci chiediamo per quale motivo questo disciplinare è approvato a due mesi dalle elezioni amministrative con scadenza delle offerte al 13 giugno ovvero una settimana dopo le elezioni del 5 giugno e con durata di cinque anni (ovvero il mandato della prossima sindacatura).
L’efficienza della macchina comunale rappresenta un fallimento politico dell’amministrazione Aquino che invece di guardare per chi hanno votato i dipendenti doveva guardare alle loro professionalità, competenze e capacità. L’amministrazione comunale, se avesse voluto avere un Ufficio Tributi efficiente avrebbe dovuto dotarlo delle migliori tecnologie e dei migliori supporti informatici.
È sotto gli occhi di tutti il fatto che oggi il Comune avendo affidato all’esterno l’incasso dell’Imposta di pubblicità, riceve come contropartita circa ventimila euro con una notevole perdita per le casse comunali su tale imposta.
La decisione di prevedere di far svolgere a una ditta esterna un servizio di supporto all’Ufficio Tributi è una sconfitta politica. Riteniamo che non si crei così alcun patto con il contribuente che si vede solamente vessato a fronte dei servizi resi.
Un’amministrazione che ha aumentato la tassazione locale, per la sua incapacità d’amministrare la città e di redigere il bilancio comunale, ha la necessità di instaurare un nuovo rapporto con il contribuente.
Bisogna ricordare al Sindaco della città le difficoltà dei contribuenti pattesi il cui reddito pro-capite è dietro quello del comune di Raccuia in base alla classifica stilata dall’ISTAT, oltre al fatto che il sessanta per cento della popolazione vive sotto la soglia di povertà individuata dai codici ISTAT.
Bisogna prendere atto delle reali difficoltà contributive della città, e intraprendere un forte patto sociale attraverso una fiscalità amica, non persecutoria, rivedendo la tassazione locale.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.