Archeoclub d’Italia: a Cefalù: 30 anni di esistenza di Archeoclub d’Italia sede di Cefalù: 30 anni di impegno sociale

Archeoclub d’Italia: a  Cefalù, venerdì 7 Novembre dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 17, in collaborazione con la Diocesi di Cefalù, visita alla Chiesa della SS. Trinità e al Chiostro Monumentale di San Domenico – Via Costa, 63 – Cefalù.  Sabato 8 novembre alle  ore 16 visita all’Archivio Storico Diocesano. A  Finale di Pollina alle  ore 17.30, conferenza su  : “L’Ulivo del Mediterraneo. Simboli e cultivar tra Sicilia e Calabria”. 7/11/2025 - Venerdì 7 Novembre, saranno 30 anni di esistenza di Archeoclub d’Italia sede di Cefalù in Sicilia. Ben 30 anni fa veniva  costituita la sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia. Trent’anni di impegno sociale costante.  Nel 1995 un piccolo gruppo di cittadini scelse di dedicarsi all’approfondimento e alla condivisione della conoscenza del grande patrimonio culturale della città facendo confluire le proprie energie all’interno di un’associazione a carattere nazionale, nata nell’ambito del mondo ac...

PIO LA TORRE: IL SUO MODELLO DI ANTIMAFIA È ANCORA ATTUALE

Palermo, 30 aprile 2016 – “Ripubblicare la relazione di minoranza della Commissione antimafia del ’76, scritta da Pio La Torre, aiuta tutti a comprendere come portare avanti la lotta alle mafie oggi. Il suo modello di antimafia è ancora attuale”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, ricordando la figura di Pio La Torre, ucciso da Cosa nostra insieme al suo amico e autista Rosario Di Salvo il 30 aprile del 1982.
“Pio La Torre – aggiunge – seppe coniugare la dimensione della legalità con quelle dello sviluppo, del bene comune e della pace. Le sue battaglie per l’affermazione dei diritti dei contadini, per il diritto all’acqua, contro l’installazione dei missili a Comiso e quella in Parlamento per l’introduzione del reato di stampo mafioso ci fanno capire che per sconfiggere le organizzazioni mafiose è necessario agire su più fronti”.
“Il suo omicidio – conclude Lumia – non fu solo opera di Cosa nostra. Apparati, collusioni politiche di vario genere, interessi non solo siciliani … ebbero sicuramente un ruolo. Un terreno su cui non si è mai scavato a sufficienza, come invece di solito avviene per tutti i grandi delitti politico-mafiosi”.

Commenti