Giovedì Santo: a Caltanissetta uno dei momenti più intensi e identitari della Settimana Santa

Giovedì Santo a Caltanissetta: il cuore pulsante della Settimana Santa.    Attesa per oltre un anno, la processione del Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta uno dei momenti più intensi e identitari dell’intera Settimana Santa. È l’evento simbolo che unisce fede, tradizione e appartenenza in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità nissena e attrae ogni anno centinaia di visitatori da tutta Italia. 16/04/2025 - Per un giorno, la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto: carico di emozioni, luci e suggestioni, dove ogni angolo racconta una storia, ogni volto rivela un senso profondo di attaccamento alla propria terra. È la giornata in cui ogni nisseno, anche chi vive lontano, sente un richiamo viscerale verso casa. Un legame indissolubile che trova la sua massima espressione nella storica processione delle Vare, i grandiosi gruppi scultorei che raffigurano le scene della Passione di Cristo e che percorrono le vie del centro cittadino in un cam...

BERSANI SUI PARTIGIANI ‘FRENA’ LA BOSCHI: “CHI CREDE DI ESSERE?”

22/05/2016 - La ministra per le Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi lo ha detto chiaro nel corso dell’intervista di Lucia Annunziata, nella trasmissione di Rai3 “In ½ Ora”, spendendosi in favore del ‘sì’ al referendum di ottobre: «L’Anpi sicuramente come direttivo nazionale ha preso una linea, poi ci sono molti partigiani, quelli veri, che voteranno sì alla riforma, e lo faranno pure i 5 Stelle, molti di Forza Italia…». La ministra Maria Elena Boschi l’ha buttata là, forse senza prevedere le reazioni di chi la pensa diversamente nel suio stesso partito, il Pd; forse incurante delle reazioni pur di ‘emozionare’. Così ha tirato in ballo il 97enne partigiano «Diavolo», uno dei partigiani ‘veri’ rimasti, il quale secondo la Boschi avrebbe dichiarato di volere votare Sì al referendum.

Pierluigi Bersani, sulla sua pagina Ufficiale Fb, non si è fatto attendere, commentando in maniera decisa: “Come si permette la ministra Boschi di distinguere tra partigiani veri e partigiani finti? Chi crede di essere? Siamo forse già arrivati a un governo che fa la supervisione dell'Anpi? È evidente che siamo a una gestione politica sconsiderata e avventurista. In nome di una mezza riforma del senato si rischia di creare una frattura insanabile nel mondo democratico e costituzionale. Ieri Renzi è stato alla Brembo. Spero si sia fatto dare un freno di quelli buoni. E che lo usi subito”.
Sulla stessa pagina FB, Luca Bonventi così commenta le parole di Bersani: “Bersani la Boschi si permette di fare quello che dice anche grazie a Lei e alla pseudo minoranza del Suo partito. E' questa la delusione più grande...”.

Susanna Sanna: “Bersani, che delusione! Avevo riposto in lei tanta fiducia, ma mi sento tradita, delusa amareggiata. Non voterò mai piu' per il PD. Avete distrutto la scuola pubblica, tolto i diritti ai lavoratori che avreste dovuto difendere. State per affossare la Costituzione e trasformare definitivamente l'Italia in un paese autoritario e privo di principi democratici. Voterò NO al referendum. Sono stata indirettamente complice dell'avvento di Renzi votando per lei, non mi presterò alla rovina definitiva dell'Italia. Lo devo ai miei figli”.

Daniele Comerci ......Guardate che Bersani è forte e chi lo capisce è politicamente un genio: ....Bersani dice che Renzi non si dovrebbe dimettere anche nel caso in cui perdesse il referendum, ricordiamo a Bersani che è stato Renzi a personalizzare la sua permanenza al governo dichiarando al mondo intero che se perdesse la battaglia referendaria si ritirerebbe dalla politica?..ma ricordiamo anche che Massimo D'Alema si dimise da presidente del consiglio per molto meno per aver perso le elezioni regionali sulle quali aveva posto una sostanziale fiducia su se stesso, ne prese atto e si dimise ? Ma va detto che il rapporto politico tra la Riforma Costituzionale e elezioni amministrative è assai più importante, quindi le dimissioni dal governo sono il minimo che dovrebbe fare se perdesse il referendum, di fatto sarebbe una sfiducia del popolo, dovrebbe in tale ipotesi anche dimettersi da segretario del Pd, essendo un fatto politico di prima grandezza...”.

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