Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

PERSONE CON DISABILITÀ & STRETTO DI MESSINA: IN SICILIA, LO STATO DI DIRITTO NON ESISTE

Nota di Angela Rizzo, Coordinatrice Provinciale del TdM di CittadinanzAttiva: Rfi, Capitaneria di Porto e quant’altri possono tranquillamente ignorare la legge ed obbligare tutti i cittadini, compresi gli invalidi e gli anziani, a scendere dai treni durante la traversata dello Stretto di Messina
Messina, 07.07.2016 - Come è noto, in Sicilia, lo Stato di Diritto non esiste. Pertanto Rfi, Capitaneria di Porto e quant’altri hanno responsabilità in materia, possono tranquillamente ignorare la legge ed obbligare tutti i cittadini, compresi gli invalidi e gli anziani, a scendere dai treni durante la traversata dello Stretto di Messina. Con tale provvedimento, vengono violate sia la “Convenzione sui diritti delle persone con Disabilità” che la legge n. 67 del 1 Marzo 2006 "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni".

Ci auguriamo che prontamente tale iniquo provvedimento venga revocato. In caso contrario, poiché la legge citata prevede la “tutela giurisdizionale”, sia in caso di discriminazione diretta che indiretta, il Tribunale dei Diritti del Malato mette a disposizione dei cittadini interessati, che si ritengono danneggiati da nuove procedure apparentemente motivate da ragioni di sicurezza (ignorate, se reali, da decenni!), i propri legali, giacché il comportamento discriminatorio, nel caso che ci occupa, è evidente. E’ facoltà del “giudice, oltre a provvedere, se richiesto, al risarcimento del danno, anche non patrimoniale, ordina la cessazione del comportamento, della condotta o dell'atto discriminatorio, ove ancora sussistente, e adotta ogni altro provvedimento idoneo, secondo le circostanze, a rimuovere gli effetti della discriminazione, compresa l'adozione, entro il termine fissato nel provvedimento stesso, di un piano di rimozione delle discriminazioni accertate.”

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