Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

DIPENDENTI PUBBLICI: IL GOVERNO SALVA LE BANCHE E I LAVORATORI PIANGONO MISERIA


Rinnovo del contratto dipendenti pubblici. Fsi-Usae: “Parte la mobilitazione in Regione Sicilia, i lavoratori piangono miseria e il Governo salva le banche”

Catania 17 gennaio - Inizia mercoledì 18 gennaio 2017, con la riunione della Segreteria Regionale, la campagna di mobilitazione della Fsi-Usae nell'ambito della vertenza nazionale per rivendicare aumenti salariali adeguati per i lavoratori delle Pubbliche amministrazioni centrali e locali (in cui vanno comprese anche scuola e sanità) e la sottoscrizione delle relative petizioni. Una vertenza per cui la Federazione Sindacati Indipendenti aderente alla confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, chiede il coinvolgimento ed il sostegno di tutti i lavoratori delle pubbliche amministrazioni centrali e locali, ovunque essi operino.

Ne ha dato comunicazione la Segreteria Regionale della Federazione della Sicilia, che ha rammentato che la Segreteria Nazionale Fsi-Usae ha rifiutato di sottoscrivere l'accordo intervenuto fra la Ministra Madia e la Triplice (giudicandolo inadeguato e, dal lato economico, scandaloso, un tradimento dei lavoratori) dichiarando aperta la vertenza ed espletando le relative procedure di raffreddamento del conflitto; di fatto aprendo la strada delle mobilitazioni regionali e locali. Mercoledì inizia la prima fase della vertenza e sarà quindi posto in distribuzione il relativo materiale informativo in tutte le amministrazioni pubbliche di questa Regione a cui faranno seguito le assemblee e le manifestazioni a carattere territoriale.

Ballacchino Salvatore, Segretario Regionale della Fsi-Usae regione Sicilia, a tale proposito ha dichiarato: “I lavoratori della pubblica amministrazione hanno il diritto ad una giusta retribuzione e alla possibilità di recuperare il potere di acquisto delle proprie buste paga. Fsi-Usae rivendica da subito, con questa tornata contrattuale, il riallineamento degli andamenti retributivi e contrattuali dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni centrali e locali con quanto avvenuto per i lavoratori del lavoro privato e chiede aumenti  adeguati e indica una cifra che, al netto degli 80 euro di decontribuzione, si può quantificare in 250 euro medie pro capite.

L’accordo sottoscritto lo scorso 30 novembre, fra la Ministra Madia e Cgil-Cisl–Uil (sottoscritto poi anche dalla Confsal) tradisce gli impegni precedentemente assunti anche dagli stessi soggetti con i protocolli del 2009, non prevede alcun aumento per il periodo 2013-2015 e prevede degli aumenti medi pro-capite di 85 euro  per il triennio 2016-2018, accordo che non mi sento di condividere.
E’ dal 2010 che per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni è in vigore il blocco delle retribuzioni (stabilito con il decreto legge 78/2010, prorogato con il dl 98/2011, norme richiamate dalle manovre finanziarie successive)  ma nel frattempo è intervenuta la sentenza della corte costituzionale n. 178 del 2015 che ha dichiarato la riaperture dei contratti a partire dal luglio 2015 e quindi nel pieno del triennio 2013-2015.

E, nello stesso periodo, i grandi contratti di categoria del settore privato sono già stati rinnovati almeno due volte: prima per il triennio 2010-2012 e poi per quello 2013-2015 con degli aumenti che si aggirano rispettivamente sui 100  e sui 130 euro.
E sono contratti che sono stati firmati da  Cgil, Cisl E Uil. Questa vertenza pertanto sarà pure utopica per la scarsità delle  risorse messe a disposizione dal Governo ma non certamente demagogica. Anche perché, mentre per i suoi lavoratori piange miseria, quando si è trattato di andare incontro alle banche questo Governo ha messo sul piatto 20 Mld senza fiatare e senza una battito di ciglia”.

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