Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

LEGGE BACCHELLI PER ORIOLES. D'UVA: "VINTA UNA GRANDE BATTAGLIA"

Dichiarazione del PortaVoce del MoVimento 5 Stelle Francesco D'Uva sulla notizia dell'attivazione della Legge Bacchelli per il giornalista siciliano Riccardo Orioles
Roma, 21 marzo 2017 - “Oggi abbiamo un vero motivo per gioire. Nello stesso giorno in cui, in tutte le piazze e le strade italiane, si celebra la giornata contro le mafie, il giornalista Riccardo Orioles ha ottenuto i benefici della Legge Bacchelli”. Il PortaVoce del MoVimento 5 Stelle, Francesco D’Uva, esprime gioia nell’apprendere che Orioles, stimato giornalista antimafia siciliano, da sempre in prima fila nella lotta alla corruzione e alla criminalità, beneficerà di quanto espresso nella Legge Bacchelli.
“Questa battaglia, iniziata con una petizione online indirizzata ai Presidenti di Camera e Senato, ha finalmente il suo esito positivo. Come deputato, soltanto di recente, avevo presentato un’interrogazione a riguardo indirizzata al Governo affinché si accelerasse l’iter per l’attivazione della Legge per il giornalista siciliano. Oggi non posso che gioire insieme a tutti coloro che quotidianamente, nel loro lavoro e nella vita privata, si impegnano nella lotta contro le mafie e la corruzione. Questa è un’altra piccola grande conferma: se lottiamo insieme, il fenomeno mafioso si può abbattere”.
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Riccardo Orioles ha così ringraziato su Facebook:

Nel ringraziare tutte le istituzioni che hanno voluto riconoscere un che di buono negli anni del mio lavoro, vorrei sottolineare che questo lavoro non è mai stato individuale e solitario ma umile e collettivo. Il riconoscimento non va dunque a un qualche grande e superbo autore ma a una scuola di buoni artigiani, utili al popolo e scomodi per il potere, a cui mi onoro di aver partecipato.
Di essi, gran parte erano o sono giovani. Nessuno di loro ha mai tradito i valori essenziali del nostro mestiere, insegnatici da Giuseppe Fava e tramandati fra generazioni.
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Questi giovani, insieme ad alcuni anziani e coraggiosi colleghi e agli esponenti maggiori dell’antimafia italiana, sono stati il nucleo della campagna che in poche settimane ha raccolto decine di migliaia di firme a sostegno non di una persona, ma di una concezione del giornalismo civile.
Non oso nominarne alcuno perché sarebbe ingiustizia verso le diecine e diecine degli altri; faremo eccezione solo per due nomi, quello di Don Luigi Ciotti - la cui lode è già di per sè altissimo premio - e quello di Luca Salici, il giovane e agguerritissimo collega che è stato animatore e motore di tutto questo.
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Adesso, chiediamo a tutti gli amici che si sono riconosciuti e incontrati in quest’occasione di non disperdersi, di profittare di questa bella vittoria per fare rete di nuovo e andare avanti. A Catania, a Milano, a Napoli, a Bologna, a Roma, a tutte le redazioni e le testate de I Siciliani, ciascuno riprenda il suo posto e ancora contribuisca all’impresa comune. Al giornalismo libero e all’antimafia sociale, mai disgiunti fra loro ma sempre insieme, occorre la forza dei giovani ed essi, con allegria e coraggio, non ce la negheranno.

21 marzo 2017, Riccardo Orioles

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