Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

TARTUFO SICILIANO, UNA FONTE DI RICCHEZZA NON ANCORA UTILIZZATA

Un ddl di Giorgio Assenza per la tutela del tartufo siciliano “Coltivazione e commercializzazione: una fonte di ricchezza non ancora utilizzata”

Palermo, 28/03/2018 - “Coltivare il tartufo è possibile e la sua commercializzazione sarà una fonte di ricchezza facilmente raggiungibile. Ampi territori della Sicilia sono microbiologicamente adatti alla proliferazione di questo fungo ipogeo dalle mille applicazioni in cucina” lo dice Giorgio Assenza il quale ha depositato un progetto di legge volto alla tutela del trufulu (è il suo nome in siciliano) e, con essa, alla coltivazione e alla vendita anche fuori dai nostri confini del prodotto spontaneo (scovato, per legge, soltanto dal Bracco italiano e dal Lagotto Romagnolo) come di quello proveniente da tartufaie da realizzare con l’aiuto fattivo della legge in itinere.

Già adesso, ne sono conosciute sei specie diverse, compreso il rarissimo bianco pregiato: una varietà la quale ha fatto le fortune dell’areale piemontese di Alba. Allo stato spontaneo, i tartufi si possono già trovare nella zona iblea, sia sul versante ragusano che in quello siracusano, sui Nebrodi, sulle Madonie, sui Sicani come nella zona etnea e sui Peloritani.

“Considerando che il tartufo isolano è conosciuto da almeno un secolo e mezzo, e lo testimoniano scritti di Tomasi da Lampedusa, degli studiosi Taranto e Gerbino come di Giuseppe Inzenga che ne trovò una varietà addirittura nell’Orto Botanico di Palermo, si è perso fin troppo tempo a cercare di farne una vera risorsa economica per la Sicilia” sottolinea il presidente del Collegio dei Questori che si è avvalso della collaborazione di esperti quali Mario Brinch, il biologo micologo Giovanni Amato e il professor Giuseppe Papia, per la redazione del ddl il quale, se approvato, “aprirà ancora impensati scenari finanziari nonché di prestigio per la nostra terra, impedendone la depredazione che ancor purtroppo si perpetra per mancanza di norma, con grave nocumento ecologico”.


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