Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

M5S: “LA NOMINA DI SGARBI È UNA PRESA IN GIRO AL POPOLO SICILIANO, TUSA PARTE COL PIEDE SBAGLIATO”

Sgarbi consulente del neo assessore dei beni culturali Sebastiano Tusa. Lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi è stato chiamato dal neo assessore dei beni culturali della Regione Siciliana, Sebastiano Tusa, a svolgere il ruolo di “consulente per le grandi mostre e per il progetto di ricostruzione del Tempio G di Selinunte”. “Ringrazio l’assessore per la proposta di collaborazione. Sarò ben lieto di poter dare il mio contributo con maggiore libertà di azione ma senza alcun vincolo politico. Il progetto per la ricostruzione del Tempio G dunque proseguirà”

Palermo 11 aprile 2018 - “Se il buongiorno si vede dal mattino, non potremo aspettarci nulla di buono sul versante Beni culturali”. I deputati M5S delle commissione Cultura dell’ARS, Nuccio Di Paola, Giovanni Di Caro, Roberta Schillaci e Giampiero Trizzino - commentano così la prima mossa del neo assessore ai beni Culturali, Tusa, che ha nominato consulente Vittorio Sgarbi.
“È una presa in giro ai siciliani, – dicono i deputati - Sgarbi praticamente esce dalla porta per rientrare dalla finestra, dopo essersi dimesso per schivare la nostra mozione di sfiducia, con la quale il parlamento avrebbe potuto scrivere, a nome dei siciliani, la parola fine sulla sua inconcludente e indecente avventura in Sicilia”.
“Speriamo – dicono i deputati - che questo sia il primo ed ultimo passo falso di Tusa in un settore che dovrebbe essere trainante per il turismo e che invece finora è stato letteralmente ignorato”.

Lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi replica ai deputati regionali dei 5 Stelle: “Pur di polemizzare con me i grillini si sono appassionati ai beni culturali, quanto di più distante possa esserci dalle loro magre vite di disoccupati, senza arte né parte, beneficiari dell’unico reddito di cittadinanza fino ad oggi applicato in Italia: ovvero la loro indennità di carica. Che, anche quando fosse decurtata dai tanto strombazzati rimborsi (peraltro farlocchi, come hanno raccontato le cronache giornalistiche delle scorse settimane) sarebbe comunque rubata. Sono certo che di questo passo riuscirò a portare dei grillini in un museo”.

“I vertici dei Beni Culturali in Sicilia siano figure di spessore, capaci di dare risposte concrete ad un settore, che deve essere strategico non solo per la regione ma anche per l’intero Paese. Musumeci nomini un assessore che sia soprattutto presente, data la cattiva esperienza di Vittorio Sgarbi ed ovviamente competente. Stessa cosa dicasi per il dirigente generale. Che sia un nome all'altezza del ruolo e della complicatissima situazione”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci, Giovanni Di Caro, Nuccio Di Paola e Giampiero Trizzino, componenti della commissione cultura formazione e lavoro all’Ars. “Il settore - spiegano i deputati - da troppo tempo grida vendetta, con musei chiusi il fine settimana, parchi archeologici in stato di degrado, e strutture museali costrette a vendere i propri beni pur di fare cassa. Auspichiamo che le scelte di Musumeci, rispondano alle competenze e non alla politica” chiosano i deputati.

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