Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

RETRIBUZIONI: INCREMENTO DELL’1,1% PER L’INDUSTRIA, +3,6% PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

31/01/2019 - Alla fine di dicembre 2018 i contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica sono 53, riguardano 9,8 milioni di dipendenti (75,8% del totale) e corrispondono al 77,4% del monte retributivo osservato. Nel periodo ottobre-dicembre è stato recepito un solo accordo, quello delle chimiche (prima della sua naturale scadenza), mentre nessuno è scaduto.
Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo a fine dicembre sono 22, per circa 3,1 milioni di dipendenti (24,2% del totale), invariati rispetto al trimestre precedente.
L’attesa media di rinnovo calcolata per i lavoratori con il contratto scaduto (20,0 mesi) e quella calcolata sul totale dei dipendenti (4,8 mesi), pur registrando un aumento rispetto al trimestre precedente, sono in marcata diminuzione rispetto ai valori di un anno prima (rispettivamente 71,5 e 29,5 mesi).
A dicembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie resta invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,7% nei confronti di dicembre 2017.

Con riferimento ai principali macrosettori, a dicembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,1% per i dipendenti dell’industria e dei servizi privati e del +3,6% per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono quello dei Vigili del fuoco (+9,8%), dei Ministeri (+3,8%) e delle Regioni e autonomie locali (+3,7%) mentre per la metalmeccanica e i servizi di comunicazione e informazione (entrambi +0,8%) e per gli altri servizi privati (+0,2%) si registrano le variazioni tendenziali più contenute.

Nel 2018 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,4% rispetto all’anno precedente. Aumenti superiori alla media hanno caratterizzato l’intero settore pubblico (+2,6%) e in particolare i contratti del comparto sicurezza (vigili del fuoco +5,2%, militari +4,2% e forze dell’ordine +4,0%); nel settore privato gli aumenti maggiori si sono registrati nei settori delle telecomunicazioni (+1,9%), dell’agricoltura (+1,7%) e delle chimiche e del commercio (entrambi +1,6%).

Nella media del 2018 le retribuzioni contrattuali orarie sono tornate a crescere dopo un lungo periodo di rallentamento che si protraeva da nove anni; l’inflazione rimasta debole nel periodo ha favorito un minimo guadagno in termini reali. La crescita retributiva che ha interessato tutti i comparti è risultata sostanzialmente omogenea nel settore privato e più marcata nella pubblica amministrazione.
Nel quarto trimestre la dinamica retributiva tendenziale è risultata in linea con il periodo precedente nel settore privato e in lieve diminuzione nel settore pubblico.

http://dati.istat.it/

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