Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

ACCIAIERIE DUFERDOFIN-NUCOR, DOPO LO SCIOPERO DA LUNEDÌ RIPARTE L’ATTIVITÀ PRODUTTIVA

Accettata la prova di quattro settimane a turni ridotti. Fim e Uilm: «Le congiunture di mercato non possono essere pagate solo dai lavoratori»

Messina, 13 novembre ’19 - Dopo due giorni di sciopero ed assemblee, le maestranze della Duferdofin-Nucor hanno deciso di accogliere la richiesta della direzione aziendale accettando la proposta di provare la turnazione a sei ore. Una ipotesi che sarebbe attuabile nei periodi di particolare contrazione delle commesse dei clienti. La riduzione di orario non era stata accettata dalle maestranze perché da anni si assiste ad una contrazione alle ore di lavoro in maniera pesante sullo stabilimento di Giammoro.

«La situazione, nella nostra provincia, non ci fa ben sperare e il lavoro va difeso – affermano i segretari provinciali di Fim Cisl e Uilm Uil, Giuseppe Crisafulli e Pasquale Rizzo – Apprezziamo la coesione dei lavoratori delle acciaierie. Il mercato non dà segnali positivi e, malgrado ci sia stato un periodo positivo, cominciano le riduzioni di lavoro. Però non può essere sempre il Sud a pagare il prezzo maggiore. «Purtroppo – proseguono – paghiamo una condizione logistica penalizzante, non per colpe nostre. I lavoratori si sono sempre messi in discussione per salvaguardare il proprio posto di lavoro e vanno elogiati sempre. Con lo sciopero, i lavoratori hanno voluto rendere pubblica una decennale sofferenza e l’azienda probabilmente ha compreso che i lavoratori sono stanchi di essere sempre il capro espiatorio di ogni congiuntura di mercato».

Alla Duferdofin – Nucor, quindi, quindi si ricompone seppur parzialmente la situazione e dopo i tre giorni di ferie, da lunedì riprenderà l’attività produttiva con la prova di quattro settimane ad orario ridotto voluto dall’azienda che verrà comunque costantemente valutato dai lavoratori. Al termine delle quattro settimane si aprirà un nuovo tavolo delle trattative. «E lì – concludono Crisafulli e Rizzo – confidiamo che al centro della discussione ci sia il lavoro e l’occupazione».

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