Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

«FILASTROCCA DELLA QUARANTENA»

[18/03/2020] - Quella della «quarantena» è la filastrocca che Mimmo Mòllica ha scritto #restando a casa, come tutti, per vivere in nostra compagnia questi giorni di isolamento forzato, dovuto all'imperversare del Covid-19, il Coronavirus che ha cambiato il nostro modo di vivere e mietuto già troppe vittime. Così Mòllica inventa un gioco in versi e rime per “pensarsi tanto intensamente” e “sentirsi assai vicini da lontano”. Dedicata ai bambini, ai nonni e ai genitori.

Filastrocca della quarantena

Pensami tanto, molto intensamente,
tanto Coronavirus non ci sente.
Anche se tu mi parli piano piano
ti sento assai vicino da lontano.

Come se fosse un gioco a nascondino,
nascosti sotto il letto ben benino,
come aspettando ch’esca il sole e spiova,
così Coronavirus non ci trova.

Fingo che dalla scuola sono evasa,
giocando a nascondino #resto a casa
a leggere dei libri, a far di conto,
a scrivere la trama di un racconto,
trovar la soluzione del problema
con la formula della Quarantena.

Ecco che l'insegnante adesso spiega,
con il PC da scuola si collega,
e allora son con voi, non sono sola,
#io resto a casa, però mi sento a scuola.

Niente che debba a noi sembrare strano,
si può imparare pure da lontano
a rispettare i bimbi e anche gli anziani,
quanto è importante lavarsi le mani…

Siamo protagonisti del progresso,
lavarcene le mani non è ammesso,
restando in casa scrupolosamente
Coronavirus non ci farà niente.
Perciò diciamo insieme:
#Io resto a casa. #Andrà tutto bene!

Mimmo Mòllica ©


Come ormai ben sappiamo #Io resto a casa è la formula che il nostro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha scelto per fronteggiare il Coronavirus, evitando quanto più possibile gli spostamenti sul territorio nazionale. Lo scopo  si sa  è di evitare il contagio del virus attraverso il contatto tra persone.
Sono ridotti all’indispensabile gli spostamenti quotidiani: per andare al lavoro, per fare la spesa, per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute, etc. Sono chiusi bar, pub, pizzerie, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, tranne gli alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le edicole, le tabaccherie, etc.
Chiuse le scuole e ridotti i servizi di trasporto pubblico locale.
Evitare di uscire di casa è la cosa più importante, ma pure lavarsi spesso e bene le mani, evitare abbracci e strette di mano, mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone, evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce, usare la mascherina, etc.

È previsto il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.
Chiuse le scuole, ecco farsi largo la didattica a distanza. Tramite le piattaforme informatiche è possibile gestire attività didattiche online, esperimenti in realtà virtuale di fisica e chimica, di Scienze della Terra. Docenti ed insegnanti utilizzano piattaforme di video conferenza, con lezioni ed esperimenti condotti da loro stessi.
Il telefono, lo smartphone, il pc sono strumenti molto utili per apprendere e tenersi collegati con amici, compagni di scuola e persone care. Ma c’è pure tempo per lo svago, per gli hobby, per la ginnastica, per il gioco e per la fantasia; per leggere e raccontare.

E un po’ di tempo pure per sognare. Liberare la fantasia per sentire vicini, col sentimento e con l’affetto, i compagnetti e gli amici, è un modo assai ‘geniale’ per vivere la Quarantena. Perché così, per solidarietà, vogliamo chiamarla.
Allora diciamo insieme: #Io resto a casa. #Andrà tutto bene!

Commenti