Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

Neolaureati specializzati sanità, garantire la loro presenza in corsia

Neolaureati specializzati nel sistema sanitario. Caronia "Da Governo nazionale grave disinteresse. Garantire loro presenza, senza se e senza ma”

Palermo, 8 apr 2020 - “Di fronte alla crisi sanitaria determinata dal Covid-19, vi è un dato
che emerge con chiarezza: i neo laureati e i neo specializzati hanno rappresentato una straordinaria risorsa umana e professionale
indispensabile per garantire la tenuta complessiva del sistema sanitario nazionale. Certamente questo deve far porre alla politica degli interrogativi su quanto avvenuto negli ultimi decenni rispetto alla quantità di risorse umane, strutturali e finanziarie destinate alla sanità pubblica."
Ad affermarlo è Marianna Caronia, deputata regionale della Lega che invita ad adottare strumenti utili a valorizzare i neolaureati.

"Da subito possiamo e credo dobbiamo dare una risposta, permettendo agli specializzandi e agli specialisti neolaureati, il cui ruolo è stato ed è oggi determinante, di restare all’interno del sistema
sanitario. Deve cessare un comportamento di grave disinteresse da parte del Governo nazionale. Per questo chiediamo con forza nel “Cura Italia” siano inserite almeno 13.000 borse di studio o di inserimento che permettano giovani che si laureeranno a Giugno di restare nel SSN.”

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