No al rientro di detenuti pericolosi nei luoghi di provenienza e dove hanno commesso gravi reati. Certe decisioni lasciano sbigottiti. L'incredulità dei magistrati da sempre in prima linea. Si prendano in considerazione soluzioni diverse. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, alla luce dei casi Bonura, Iannazzo, Sansone e, per ultimo, Zagaria, detenuti condannati per mafia e che hanno lasciato la cella. Il governatore siciliano si rivolge al premier Conte e ai ministri dell'Interno e della Giustizia. Musumeci: "La Sicilia è una terra che ha pagato un altissimo tributo al potere mafioso...
Palermo, 25 aprile 2020 - "Esistono ragioni di sicurezza, di ordine pubblico e di buon senso per dire no al rientro di alcuni detenuti pericolosi nei luoghi dove vivevano e dove hanno commesso gravi reati. Ecco perché certe decisioni lasciano sbigottiti. E l'incredulità che provano alcuni magistrati, da sempre in prima linea, è la stessa che sta provando la gente comune. Se proprio si rende necessario assegnare agli arresti domiciliari personaggi mafiosi di spessore, allo scopo di decongestionare le carceri in questo periodo di epidemia, si prendano assolutamente in considerazione soluzioni diverse".
Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, alla luce dei casi Bonura, Iannazzo, Sansone e, per ultimo, Zagaria. Tutti detenuti condannati per mafia che hanno lasciato la cella in considerazione del loro stato di salute raggiungendo le rispettive abitazioni.
Il governatore siciliano si rivolge al premier Conte e ai ministri dell'Interno Lamorgese e della Giustizia Bonafede, affinché si valutino misure alternative alla scarcerazione.
Per Musumeci "la Sicilia è una terra che oltre ad avere pagato un altissimo tributo al potere mafioso, in termini di vite spezzate e di sviluppo negato, non può assolutamente correre il rischio che il ritorno a casa di alcuni boss, sia pure con tutte le restrizioni e i controlli del caso, riaccenda chissà quali dinamiche di potere all'interno delle organizzazioni criminali".
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"Piena solidarietà ai giornalisti dell'Agenzia Italpress, destinatari di un infelice apprezzamento da parte del capogruppo della Lega al Consiglio regionale della Toscana. Il fatto che l'Agenzia nazionale abbia la sede a Palermo, motivo di orgoglio per noi siciliani, non può e non deve alimentare sciocchi teoremi sul piano della qualità e della efficienza del lavoro giornalistico svolto da Italpress in decenni di esperienza. Si è trattato solo di una personale caduta di stile, ben conoscendo l'impegno che da anni la Lega profonde, a partire dal suo leader, a favore del Mezzogiorno d'Italia".
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci
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