La Sicilia brucia, è ora di dire basta e di alzare la testa! Un appello a tutte le realtà culturali, scientifiche, associative e civiche siciliane.
Palermo 31.08.20 La nostra terra non può più sopportare ferite così mortali. Gli incendi che di nuovo hanno colpito in questi giorni i boschi siciliani erano ampiamente attesi dalle previsioni meteorologiche e da un’allerta rossa della Protezione Civile. Fin dal mese di maggio aree tra le più importanti del patrimonio naturalistico e boschivo del territorio regionale sono state devastate da incendi che si sono caratterizzati per la facilità con cui si sono propagati e per il ritardo e l'inefficacia delle azioni di spegnimento, che hanno permesso ai focolai iniziali di allargarsi e di devastare aree enormi prima di essere domati. I danni ai beni privati come ai beni comuni sono enormi, incalcolabili. Oltre alla perdita del valore economico dei boschi e delle aree percorse, ogni incendio è perdita di flora, di fauna, di una biodiversità già pesantemente minacciata dal cambiamento climatico e dal degrado del territorio.
Ogni incendio aggrava la vulnerabilità del territorio, si traduce in aumento dei fenomeni erosivi e del dissesto idrogeologico, diminuisce la capacità del suolo di trattenere l'acqua compromettendo la disponibilità di risorse idriche nei fiumi, nelle sorgenti e nelle falde sotterranee.
Ogni incendio emette migliaia di tonnellate di CO2 aggravando ulteriormente i cambiamenti climatici, con un meccanismo di feedback che vanifica gli sforzi di riduzione delle emissioni climalteranti in tutti gli altri settori.
Ogni incendio devasta paesaggi costruiti dalla natura e dall’uomo in secoli di paziente modellazione del territorio e compromette lo sviluppo di sentimenti di custodia e tutela che la bellezza dell’ambiente ispira.
È necessario riconoscere e superare i limiti dell’attuale organizzazione antincendio dichiarando la difesa dei boschi e della vegetazione una priorità assoluta dell’amministrazione regionale. Rivedere e rafforzare tutti gli strumenti del Piano antincendi boschivi costruendo un sistema credibile che non resti sulla carta ma che sia realisticamente in grado di risolvere tutte le criticità del sistema attuale con il coinvolgimento delle comunità locali, della società civile, del volontariato. È necessario superare una gestione burocratica e verticistica che si è dimostrata del tutto inadeguata alla necessità di una tutela diffusa e partecipata.
L'appello che il Forum siciliano dei movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni rivolge a tutte le realtà culturali, scientifiche, associative e civiche siciliane è a redigere insieme un piano partecipativo di prevenzione e di intervento che parta dai territori per la tutela degli stessi, se necessario a promuovere l'integrazione della legislazione esistente, ma ad alzare la testa, ribellandosi con forza alla distruzione della nostra terra costruendo e sostenendo insieme un'alternativa concreta.
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