Istruzione, Istat. Sempre lontani i target della Strategia Europa2020. La quota di laureate in discipline STEM è la metà di quella maschile. Nel 2020, il 24,9% dei laureati (25-34enni) ha una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche; le cosiddette lauree STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Il divario di genere è molto importante, se si considera che la quota sale al 36,8% tra gli uomini (oltre un
laureato su tre) e scende al 17,0% tra le donne (una laureata su sei).
9 ott 2021 - La Strategia Europa2020 aveva tra i suoi target l’innalzamento della quota di 30-34enni in possesso di un titolo di studio terziario, considerato un obiettivo fondamentale per una “società della conoscenza”. In Italia, il valore di questo indicatore ha registrato negli anni una progressiva crescita, ma, nel 2020, per il secondo anno consecutivo risulta pressoché stabile al 27,8% (+0,2 punti rispetto al 2019). Il gap da colmare con la media europea (41,0%) e con gli altri grandi paesi dell’Unione (Francia, Spagna e Germania registrano quote pari al 48,8%, 44,8% e 36,3%, in crescita anche nell’ultimo biennio) è davvero molto ampio e negli anni non si è ridotto La quota di laureate in discipline STEM è la metà di quella maschile Nel 2020, il 24,9% dei laureati (25-34enni) ha una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche; le cosiddette lauree STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Il divario di genere è molto importante, se si considera che la quota sale al 36,8% tra gli uomini (oltre un laureato su tre) e scende al 17,0% tra le donne (una laureata su sei). La quota di laureati in discipline STEM è simile nel Centro e nel Mezzogiorno (23,7% e 23,0%, rispettivamente), mentre è più elevata (26,6%) nel Nord.
Le differenze territoriali aumentano notevolmente se si osserva la componente maschile: la quota di
laureati STEM tra i giovani uomini residenti nel Nord è elevata (42,8%) e decisamente superiore a
quella nel Centro e nel Mezzogiorno (32,4% e 29,2% rispettivamente). Tra le donne, invece, la quota di
laureate STEM nel Nord è di qualche punto inferiore a quelle del Centro e del Mezzogiorno. Ne
consegue che la differenza di genere nella quota di laureati in discipline tecnico-scientifiche è massima
nel Nord, pari a 27,7 punti, e scende a 14,1 nel Centro e a 10,1 punti nel Mezzogiorno.
La quota di 25-34enni con un titolo terziario nelle discipline STEM in Italia è simile alla media Ue22 (i
paesi dell’Unione europea membri dell’OCSE, 25,4% nel 2018 6 ) e al valore del Regno Unito (23,2%), è
invece inferiore al valore di Francia (26,8%) e Spagna (27,5%) e piuttosto distante dalla Germania
(32,2%).
Tale risultato è tuttavia conseguenza di quanto osservato per la componente maschile: in tal
caso il divario varia dai 6 punti con la media Ue22 e con il Regno Unito ai 13 punti con la Germania.
Per la componente femminile, invece, l’incidenza delle discipline STEM in Italia è persino superiore a
quella registrata nella media Ue22 e negli altri grandi paesi europei. Questo risultato deriva dal maggior
peso relativo di lauree STEM nell’area disciplinare di scienze naturali, matematica e statistica, ma
anche di ingegneria. I divario di genere nella scelta delle discipline tecnico-scientifiche è dunque meno
marcato in Italia rispetto al resto d’Europa.
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