Ponte sullo Stretto di Messina, Ciucci: Il via libera del Cipess è previsto a giugno

PONTE STRETTO, AD CIUCCI: AVVIO LAVORI IN ESTATE: " Il via libera del Cipess è previsto a giugno e consentirà di potere avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate, quali accantieramento, bonifica da ordigni bellici, indagini archeologiche e, in maniera graduale, le procedure espropriative. " Roma, 12 aprile 2025 - L’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, intervistato dal nuovo settimanale economico “Moneta”, traccia lo stato di avanzamento del ponte sullo Stretto di Messina. Nell’intervista, Ciucci ha ricordato lo stato dell’iter - che lo scorso mercoledì ha registrato l’approvazione del report IROPI dal Consiglio dei Ministri – mentre sono in corso di predisposizione le comunicazioni al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea per gli aspetti relativi alla valutazione di incidenza ambientale. Tali procedure verranno concluse dopo Pasqua.   Il via libera del Cipess, che avrà luogo a valle dell’intero iter autorizz...

«Parlare in versi» è necessario come il pane, quanto i baci e le carezze

Nella giornata degli «Stati Generali della Lingua e Creatività Italiane nel Mondo», che si riuniscono oggi 29 novembre, a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica per parlare dell'Italiano di domani, Libreriamo pubblica uno studio molto interessante in base al quale il 63% degli italiani è alla ricerca di aforismi, frasi e versi per conquistare gli altri. Lo studio mette in risalto un bisogno di poesia e di parole importanti quanto gli abbracci, quanto i baci e le carezze. Lo studio viene presentato in occasione dell'uscita del volume 'Parlare in Versi' di Saro Trovato


29/11/2021 - "La poesia è vita e la vita ha bisogno di poesia. Le parole sono importanti perché creano relazione. La mancanza di parole adeguate da donare a chi ci sta vicino, genera inevitabilmente distacco, rottura, crisi". Ad affermarlo è Saro Trovato, sociologo, esperto in comunicazioni di massa, fondatore di Libreriamo, nato a Lentini, in provincia di Siracusa e naturalizzatosi a Milano, dove vive e lavora. 
E non è una pura coincidenza che se ne parli in occasione degli «Stati Generali della Lingua e Creatività Italiane nel Mondo», che si riuniscono oggi, lunedì 29 novembre, a Roma, presso la Farnesina, alla presenza del Presidente della Repubblica. Il tema è «L’Italiano di domani», una giornata di riflessione, dialogo e definizione di strategie per rilanciare e promuovere il Sistema Italia in un’ottica integrata di cultura, economia e innovazione, attraverso la valorizzazione della lingua italiana e delle energie creative del Paese.
«Libreriamo» ha effettuato uno studio molto interessante in base al quale ben il 63% degli italiani è alla ricerca di aforismi, frasi e versi per conquistare gli altri.
Lo studio, con più di 10mila interazioni web, mette in risalto un bisogno “d'attenzione e d'amore, troppo ‘se mi vuoi bene piangi’ per essere corrisposti”, direbbe Fabrizio De Andrè (in Amico fragile). Bisogno di parole importanti quanto gli abbracci, quanto i baci e le carezze.
Dallo studio di Libreriamo, che ha protratto il monitoraggio per sei mesi, attraverso la rete e i social, emerge un'esigenza di poesia per il 77% degli italiani. L’assenza di un linguaggio adeguato mette distanza, determina separazione.

Stentato, «infrettolosito» com’è dalla velocità, il linguaggio contemporaneo risente malamente dei telefonini, di un uso inappropriato di internet e dei social che impoveriscono la relazione (53%), rendendola banale (52%), brutta (49%) e volgare (47%). Perfino violenta (45%) e priva di emozioni (44%) e contenuto (41%).
Così il linguaggio e la lingua italiana si fanno più incomprensibili (39%) e pieni di simboli (38%), sintetici ed essenziali (35%).
Ma proprio in questo scenario, quasi 8 italiani su 10 hanno bisogno di poesia per la vita; necessità di attenzioni e parole fondamentali ‘come il pane’, come i baci e le carezze.

Il 77% degli italiani manifesta tale esigenza.anche perché, ricercando nel web frasi ed aforismi ‘pronto uso’, da adoperare in maniera suggestiva e smozzicata, non si procura un effettivo arricchimento culturale.
I versi taglia-incolla dei cercatori di aforismi (57%) non lascia spazio all'approfondimento culturale, non aspira a conoscere autore e contesto letterario. E spesso (17%) le interazioni fanno emergere errori palesi sull'origine stessa dei versi utilizzati, sull’autore, sul titolo e sulla data di pubblicazione.
Lo studio viene presentato in occasione dell'uscita il libreria del volume 'Parlare in Versi' di Saro Trovato (Newton Compton).

Qualche dato ulteriore:

L’uso estemporaneo dei versi non genera effettivo arricchimento culturale.
Fa taglia-incolla (57%) chi utilizza frasi e versi senza alcun approfondimento.
Il 22% degli italiani che ha utilizzato i versi nelle proprie interazioni ha dimostrato totale mancanza di conoscenza sull'origine del verso.
L’assenza di parole adeguate, per il 62% degli italiani, può essere fonte di frustrazione che può sfociare in rabbia (54% dei casi). Può generare vergogna (43%), impotenza (41%), sofferenza (35%), solitudine (31%), rassegnazione (22%).
Solamente il 9% ritiene di avere sempre le parole giuste al momento giusto.
Ma, da dove attingono gli italiani? Nel 77% dei casi dalla poesia, nel 53% dai libri, nel 51% dai testi delle canzoni, nel 45% dai film cinematografici.
I proverbi sono fonte di scelta per il 49% degli italiani, seguono i modi di dire come fonte d'ispirazione (nel 48% dei casi). Le frasi delle serie televisive vengono adottate nel 45% dei casi. Tra le frasi che vengono utilizzate anche quelle che arrivano dalle fonti d'informazione, segnalate nel 38% dei casi.

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