Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

Domenico Modugno: Mister Volare avrebbe compiuto oggi 94 anni

 Oggi, 9 gennaio 2022, Domenico Modugno avrebbe compiuto 94 anni. Nato a Polignano a Mare il 9 gennaio 1928, Modugno è morto a Lampedusa il 6 agosto 1994. Il cantante di Polignano lascia al mondo intero tanta bellezza ed un lingua universale, forgiata per esprimere la sua Meraviglia per la vita, il dolore di due indifesi pescespada, abbracciati in una estrema danza d’amore. Una vita vissuta tra tavole teatrali, grandi arene della canzone e la Tv che tanto amava, ricambiato dall’affetto di milioni di spettatori. 


9 gen 2022 - Il Grande Mattatore, mister Volare, il mito. Cantante, attore, presentatore, 230 canzoni, 38 film per il cinema e 7 per la televisione, 13 spettacoli teatrali e alcuni programmi televisivi. Vincitore di quattro Festival di Sanremo, milioni di dischi venduti nel mondo. Domenico Modugno, il Mimmo nazionale, 
“Ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia Meraviglioso? / Ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto: ti hanno inventato il mare. Tu dici non ho niente… Ti sembra niente il sole, la vita, l'amore? Il bene di una donna che ama solo te, la luce di un mattino, l'abbraccio di un amico, il viso di un bambino”…

È questo il testamento di Domenico Modugno? È questa la sua esortazione universale? Questo ed altro! Quel mondo Meraviglioso nel quale “perfino il tuo dolore potrà guarire poi…”.
Quella lingua universale che Domenico Modugno ha forgiato per esprimere la sua Meraviglia per la vita, il dolore di due indifesi pescespada, abbracciati in una danza d’amore dolorosa e umana:

"Bedda mia nun chiangiri, bedda mia nun chiangiri”…
 “Dimmi tia chi haiu a fari".
 Scappa amuri miu, câ sinnò t'accidinu!"
 “No, no, no, no, no, amuri miu… Si tu mori voggghiu muriri 'nsemi a tia!”

E a rappresentare l’universo dello Stretto, il campo di lotta del povero pescespada c’era Alberto Urso, il giovane tenore messinese vincitore di ‘Amici 18’, l’ultima edizione del talent di Maria De Filippi.
Polignano a Mare, la città natale di Domenico Modugno, dove una statua di bronzo a lui dedicata svetta sul lungomare che porta il suo nome, con alle spalle la scalinata che sovrasta Cala Monachile e la scogliera.
Dove si parla una lingua assai simile al messinese che tutti possono capire, perché resa universale dal genio di Modugno, alla stregua del ‘codice Camilleri’, quella lingua che a Hong Kong come a New York ha il suo esatto significato.

Non c’è periferia nell’arte e nella musica, semmai il bello. Non esistono i generi, se non per intendersi, per avvicinare o allontanare chi della musica ama solo un ‘genere’. E non esistono i dialetti, né le parlate di periferia: esistono le lingue, i linguaggi, i codici “di cuore e di testa”. Così Andrea Camilleri definiva il dialetto: le parole come segni distintivi della scrittura, della parlata e del pensiero.
Tra Andrea Camilleri e Domenico Modugno non corre troppa differenza: “cabasisi” o “babbiare” sono entrati, entrano o entreranno nel vocabolario italiano (degli italiani) come parole “di cuore e di testa”, dell’arte e della fantasia, ma sempre facenti parte di quel 'codice naturale' che sono le origini, la famiglia, i nonni, il paese, il gruppo dei pari, la piazza e scuola (prima e dopo la campanella).

Domenico Modugno ha azionato i suoi codici “di cuore e di testa” dando luogo ad un linguaggio artistico che scava nella fantasia, nel desiderio, nel cuore (suo e dei suoi simili), della gente conosciuta e in quella ancora da conoscere. Modugno è intriso di Sud, di sale, di sudori, di fatica, di lavoro, di natura, di bellezza. Scende negli altrui dolori, negli altrui sentimenti, come un minatore scende nel ventre della terra e la scandaglia, ne indaga i più reconditi umori, gli anfratti dell’anima.
E da lì vola oltre l’immaginabile con la sua esclusiva mongolfiera, alimentata dall'immaginario, dalla «fantasia». Modugno si lascia parlare dalla vita e dagli uomini e parla; come loro parla. Ne accoglie il vocabolario e, pur somigliante e comprensibilissimo, lo riscrive.

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