Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

“Musumeci, una sorta di re Mida: un dramma per i siciliani”

Oggi in Aula l’esame dell’esercizio provvisorio: in cinque anni di governo, ben 18 mesi sono stati affrontati così, senza un bilancio, mai approvato entro il termine del 31 dicembre. M5S all’Ars: “Musumeci, una sorta di re Mida: tutto quello che tocca, diventa provvisorio. Un dramma per i siciliani”

PALERMO, 18 gennaio 2022 - “Cominciamo a pensare che Musumeci sia una sorta di re Mida siciliano: tutto quello che tocca, però, non diventa oro. Diventa provvisorio. Un vero dramma per i siciliani, che dopo quattro anni sono costretti a vivere in uno stato permanente di emergenza e precarietà economica, sanitaria e, come abbiamo visto, anche politica”.
Lo dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle al termine della seduta d’Aula di oggi.

“Musumeci - ricorda il capogruppo M5S all’Ars, Nuccio Di Paola - mette le mani nei conti ma non porta mai in Aula un bilancio entro il 31 dicembre: lo trasforma in esercizio provvisorio. In cinque anni del suo governo, ben 18 mesi sono stati affrontati con una gestione provvisoria. Mette le mani a una riforma, come quella del ciclo dei rifiuti, e tutto si impantana, mentre si resta in una gestione provvisoria e disordinata. Precarietà e provvisorietà anche nelle scelte fatte in emergenza sanitaria, con le file chilometriche per i tamponi, i reparti al collasso, gli ospedali da campo e i cittadini in isolamento di fatto abbandonati. Niente di fatto, infine, anche quando la settimana scorsa ha minacciato prima le dimissioni e subito dopo l’azzeramento della giunta: era tutto provvisorio. Ci chiediamo se, mentre completa finalmente questa disastrosa esperienza di governo, continuando ad assentarsi in Aula e nelle commissioni, il presidente potrà fare peggio di così”, conclude Di Paola.

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