1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

San Fratello: quella targa è una frana, celebra Benito Mussolini

Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia, Comitato provinciale di Messina: quella targa non va bene. Una targa commemorativa a San Fratello (Messina) per ricordare il centenario della frana del 1922. La targa però più che rammentare la frana, le sue vittime celebra con molta più enfasi la visita del dittatore Benito Mussolini a San Fratello, avvenuta nel marzo 1924.

San Fratello (Messina), 27/01/2022 - In un clima nazionale percorso da intolleranza e razzismo, che va combattuto con determinazione da tutte le istituzioni e le forze democratiche del Paese, si va a collocare, da parte del Comune, una targa commemorativa a San Fratello (Messina) per ricordare il centenario di una grave frana (gennaio 1922) che colpì quel paese. La targa però più che rammentare la frana, le sue vittime e la devastazione del centro del messinese, celebra con molta più enfasi la visita del dittatore Benito Mussolini a San Fratello, avvenuta nel marzo 1924. Non tutti ricordano inoltre che il sindaco del tempo, generale Antonino Di Giorgio, da quel contatto con Mussolini ricavò il mese dopo, nel governo fascista, la carica di ministro della Guerra; e che tre mesi dopo, il 10 giugno 1924, veniva assassinato il deputato socialista e antifascista Giacomo Matteotti.

È opinione dell’Anpi provinciale che l’apposizione di questa targa sia contraria ai valori cui si richiama la nostra Costituzione, e che nell’aria pesante di intolleranza che soffia nel Paese la sua presenza sia molto più che inopportuna. In particolare è un esempio distorto che viene dato alle giovani generazioni, le quali, in assenza di condanna e ostracismo dei valori fascisti da parte delle istituzioni, rischiano di essere trascinate nel vortice dell’odio per i diversi, per “gli altri”.

L’Anpi chiede dunque all’opinione pubblica e alle forze democratiche di biasimare l’apposizione della targa, e alle autorità in indirizzo di voler agire per la sua pronta rimozione.
L’Associazione partigiana chiede pure alla Procura della Repubblica di Patti di voler verificare se nella targa stessa ricorrano eventuali violazioni della legge Scelba.

Nella settimana in cui si celebra la Giornata della Memoria della Shoah, lo sterminio di 6 milioni di innocenti per ragioni razziali, uno dei crimini più orrendi e feroci della storia della umanità, l’abisso più profondo in cui nazismo e fascismo ci hanno fatto sprofondare, sono avvenute decine di episodi che testimoniano di quanto coltivare la memoria e la condanna di quei fatti sia una priorità delle nostre azioni. Il più recente e sconcertante è il bullismo subito da un ragazzino di Livorno, da parte di due coetanee che l’hanno picchiato perché ebreo e definito meritevole dei forni crematori.
Altrettanto sconcertante è il fatto che altri ragazzini presenti non hanno fatto nulla per difenderlo.

P. S. - Nella targa c’è pure un errore marchiano: Di Giorgio nel marzo 1924 era solo sindaco; ministro della Guerra fu nominato il 30 aprile dello stesso anno.

Giuseppe Martino
Presidente ANPI provinciale di Messina “Mimmo Trapani”

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