Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

Zone franche montane in Sicilia, l'ARS approva la prima Legge della sua storia

L’Assemblea Regionale Siciliana approva la prima Legge di prospettiva della sua storia, ovvero le “Disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia”, nella formulazione di Legge voto, in quanto a differenza di altre Regioni a Statuto Speciale la Sicilia non è ancora dotata di corrette norme di attuazione, in materia finanziaria, dello Statuto.

04/01/2022 - Una proposta che nel ‘900 sarebbe stata definita come “venuta dal basso”, sostenuta dall’Associazione che rappresento e con il fondamentale aiuto e sostegno del professore Riccardo Compagnino, esperto di finanza locale e cultore dello Statuto autonomistico siciliano.
Se il Governo regionale fosse riuscito a far valere i principi enunziati nella Delibera di Giunta 197/2018 e precisamente l’articolo 6 dello “Schema di nuove norme di attuazione dello Statuto in materia finanziaria”, l’ARS avrebbe potuto agire in autonomia e secondo il dettato Costituzionale. Ci risulta che la storica deliberazione non ha ricevuto nemmeno l’apprezzamento di Sala d’Ercole in quanto non è stata trasmessa agli Uffici del presidente Miccichè.

⇒ Il testo, dopo essere approvato dalle Commissioni Attività produttive e Bilancio entra in Aula con l’ Articolo 6 (disposizioni attuative) così formulato:
1. L’efficacia della presente legge voto è subordinata alla definizione dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione siciliana che individuerà le risorse finanziarie da destinare a tale misura di politica economica. 

⇒ Pochi minuti prima dell’inizio della Seduta n° 162 siamo stati contattati in quanto si sarebbe resa necessaria la modifica dell’Articolo 6, ci è stato riferito che secondo il Segretario Generale dell’ARS andava indicata «una copertura finanziaria per scongiurare il rischio di un impugnativa della Legge, da parte dello Stato».
Pertanto l’articolo 6, a seguito di un emendamento (n° 6.1.R) sarebbe stato formulato nel seguente modo:

Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, pari a 300 mln di euro annui, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per gli inverventi strutturali di politica economica di cui all’art. 10, c. 5 del decreto legge 29 novembre 2004, n. 282 convertito con modifica dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.

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