Lega Sicilia, Germanà: la mozione “Autonomia e infrastrutture per rendere l'Italia protagonista nel Mediterraneo” basata su tre pilastri

N ota della Lega Sicilia e senatore Germanà su presenza siciliana e mozione su autonomia e infrastrutture al Congresso della Lega a Firenze (5 e 6 aprile).  La mozione “Autonomia e infrastrutture per rendere l'Italia protagonista nel Mediterraneo” si basa su tre pilastri. Un piano straordinario di investimenti infrastrutturali con particolare attenzione al potenziamento dell'Alta Velocità .  PALERMO, 4 apr 2025 - Sedici delegati eletti al Congresso regionale di Enna il 14 marzo scorso, dieci tra parlamentari nazionali e regionali, e nove commissari provinciali: sono i numeri dei delegati della Lega siciliana presenti al Congresso federale del partito che si terrà alla Fortezza da Basso a Firenze il 5 e il 6 aprile.   Una delegazione, quella siciliana, che ha già riportato un primo successo: la mozione depositata dai rappresentanti dell'Isola su autonomia e infrastrutture è stata sottoscritta da esponenti di partito di tutta Italia. “Siamo orgogliosi di avere presentato un...

Emilio Isgrò, alla Cardi Gallery la prima personale dell'artista di Barcellona P.G.

EMILIO ISGRÒ, a cura di Davide di Maggio, 1 febbraio - 19 marzo 2022. Cardi Gallery presenta due nuove mostre che saranno protagoniste degli spazi espositivi della sede Londinese. Il primo piano ospiterà la prima mostra personale dell'artista italiano Emilio Isgrò. Gli spazi al piano terra saranno invece dedicati a Sehnsucht, la prima mostra personale in Gran Bretagna dell'artista francese Ben Vautier (Napoli, 1935; vive e lavora a Nizza). La galleria è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 18:00 e il sabato solo su appuntamento.
 

02/02/2022 -  Cardi Gallery è orgogliosa di presentare la sua prima mostra personale dedicata all'italiano artista Emilio Isgrò, in un'intima esposizione che occupa il primo piano della sua Casa a schiera Mayfair. Nato nel 1937 a Barcellona Pozzo di Gotto, Isgrò vive e lavora a Milano, dove si trasferisce nel 1956 dopo un periodo come attore in Sicilia. Con uno sfondo in studi classici e senza formazione artistica formale, l'artista siciliano si avvicina alle arti visive dopo anni trascorsi a scrivere poesie e reportage giornalistici. Attraverso una pratica incentrata sull'incontro tra parola e immagine, questo artista pioniere ha scosso e profondamente rimodellato il linguaggio visivo nel dopoguerra Italia. 1 febbraio - 19 marzo 2022 Emilio Isgrò, Quattro libri rossi per la Colonna Infame, 2018. 

Nei primi anni '60, la sua esperienza come un giornalista de Il Gazzettino si è rovesciato oltre alle sue prime opere, “Titoli di Giornale” (Titoli di giornale), 1962–64, commenti visivi sul trattamento mediatico di informazioni che evidenziato la relazione ingannevole tra verità e menzogna. Lui pubblicità incorporata nel 1964 e cominciò ad intervenire attraverso un radicale gesto, quello di cancellazione o cancellazione ("cancellatura" in italiano). Nato dall'osservare un pesantemente corretto bozza per la quale un collega stava modificando pubblicazione, questa semplice azione divenne presto la sua firma. Nel 1966, Isgrò aveva teorizzato una forma personale di poesia visiva dove parola e l'immagine coesistere per generare un organico manifestazione estetica. 

Cancellazione della notazione stampata con segni spessi, lasciando solo una parola o frammenti leggibili, Isgrò interviene sul linguaggio, che si tratti di parole sui libri, giornali o documenti storici, spartiti musicali o mappe. Così facendo, altera drammaticamente l'orizzonte del visibile, evidenziandolo e portandolo in primo piano ciò che non viene cancellato. Ciò che può essere considerato distruttivo lo è invece rivelatore, offrendo nuove letture attraverso un gesto capace di riformulare e affermando la realtà. È un gesto che nel sovvertire i codici della comunicazione sfida le stesse strutture di potere che le hanno infiltrate e plasmate. La ricerca dell'essenziale da parte dell'artista mostra come la sovrabbondanza di parole - tanto quanto delle immagini - rende le persone cieche, insensibili al significato. ad Isgrò, questa è una questione filosofica e antropologica che riguarda tutti noi: il suo atto di la distruzione della parola pone le basi per la ricostruzione dell'essere umano.  

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