EMILIO ISGRÒ, a cura di Davide di Maggio, 1 febbraio - 19 marzo 2022. Cardi Gallery presenta due nuove mostre che saranno protagoniste degli spazi espositivi della sede Londinese. Il primo piano ospiterà la prima mostra personale dell'artista italiano Emilio Isgrò. Gli spazi al piano terra saranno invece dedicati a Sehnsucht, la prima mostra personale in Gran Bretagna dell'artista francese Ben Vautier (Napoli, 1935; vive e lavora a Nizza). La galleria è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 18:00 e il sabato solo su appuntamento.
02/02/2022 - Cardi Gallery è orgogliosa di presentare la sua prima mostra personale dedicata all'italiano
artista Emilio Isgrò, in un'intima esposizione che occupa il primo piano della sua
Casa a schiera Mayfair.
Nato nel 1937 a Barcellona Pozzo di Gotto, Isgrò vive e lavora a Milano,
dove si trasferisce nel 1956 dopo un periodo come attore in Sicilia. Con uno sfondo
in studi classici e senza formazione artistica formale, l'artista siciliano
si avvicina alle arti visive dopo anni trascorsi a scrivere poesie e reportage giornalistici.
Attraverso una pratica incentrata sull'incontro tra parola e immagine, questo
artista pioniere ha scosso e profondamente rimodellato il linguaggio visivo nel dopoguerra
Italia.
1 febbraio - 19 marzo 2022
Emilio Isgrò, Quattro libri rossi per la Colonna Infame, 2018.
Nei primi anni '60, la sua esperienza come
un giornalista de Il Gazzettino si è rovesciato
oltre alle sue prime opere, “Titoli
di Giornale” (Titoli di giornale),
1962–64, commenti visivi sul
trattamento mediatico di informazioni che
evidenziato la relazione ingannevole
tra verità e menzogna. Lui
pubblicità incorporata nel 1964 e
cominciò ad intervenire attraverso un radicale
gesto, quello di cancellazione o cancellazione
("cancellatura" in italiano). Nato
dall'osservare un pesantemente corretto
bozza per la quale un collega stava modificando
pubblicazione, questa semplice azione
divenne presto la sua firma. Nel 1966,
Isgrò aveva teorizzato una forma personale
di poesia visiva dove parola e
l'immagine coesistere per generare un organico
manifestazione estetica.
Cancellazione della notazione stampata con
segni spessi, lasciando solo una parola
o frammenti leggibili, Isgrò interviene sul linguaggio, che si tratti di parole sui libri,
giornali o documenti storici, spartiti musicali o mappe. Così facendo,
altera drammaticamente l'orizzonte del visibile, evidenziandolo e portandolo
in primo piano ciò che non viene cancellato. Ciò che può essere considerato distruttivo lo è invece
rivelatore, offrendo nuove letture attraverso un gesto capace di riformulare e
affermando la realtà. È un gesto che nel sovvertire i codici della comunicazione
sfida le stesse strutture di potere che le hanno infiltrate e plasmate.
La ricerca dell'essenziale da parte dell'artista mostra come la sovrabbondanza di parole -
tanto quanto delle immagini - rende le persone cieche, insensibili al significato. ad Isgrò,
questa è una questione filosofica e antropologica che riguarda tutti noi: il suo atto di
la distruzione della parola pone le basi per la ricostruzione dell'essere umano.
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