Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

Pace: il 21 febbraio nasceva il simbolo 'universale' di Holtom

Il 21 febbraio 1959 Gerald Holtom ideava il simbolo della pace. Creato per una manifestazione a sostegno del disarmo nucleare ad Aldermaston, come simbolo unico sotto cui riconoscersi, in breve tempo avrebbe ‘invaso’ il Pianeta, divenendo simbolo universale: il simbolo della pace. La sua semplicità sembra essere alla base del successo. Lo slogan «Fate l'amore, non fate la guerra» fu presto accostato al simbolo della pace di Holtom che spiegò la sua idea come ispirata alle segnalazioni nautiche.


19/02/2022 - Era stato creato per una manifestazione a sostegno della campagna di disarmo nucleare, la prima marcia di Aldermaston, con l’intento di dare al Movimento per il disarmo un simbolo unico sotto cui riconoscersi. Probabilmente non si credeva che in breve tempo avrebbe ‘invaso’ il Pianeta, divenendo universale. È il simbolo della pace, ideato il 21 febbraio 1959 da Gerald Holtom, ma destinato alla sua massima diffusione un decennio dopo, a sostegno della Campagna per il disarmo nucleare e dell'antimilitarismo. La semplicità del simbolo sembra essere alla base del successo sebbene non siano mancate perplessità e polemiche.

Lo slogan «Fate l'amore, non fate la guerra» fu presto accostato al simbolo della pace di Holtom che spiegò la sua idea come ispirata alle segnalazioni nautiche: il simbolo rappresenterebbe le lettere N e D, Nuclear Disarmament. Ora appare su bandiere, muri, disegni scolastici e cartelli in occasione di manifestazioni pacifiste e intere generazioni lo hanno adottato in tutto il mondo per manifestare contro le guerre, in segno di pace.

Semplice, facile da riprodurre, secondo le intenzioni dello stesso Gerald Holtom, quelle tre linee, sovrapposizione delle lettere N e D (Nuclear Disarmament). 

Capovolgendo il simbolo, le linee divergenti avrebbero ricordato un essere umano con le braccia al cielo, invocanti, come l'uomo del famoso dipinto di Goya di fronte al plotone di esecuzione. Ma in seguito Holtom pensò di ribaltare la ‘sorte’ del suo disegno, volgendolo in positivo: un cerchio e tre linee rivolte verso il basso, oggi simbolo universale di pace. Questo è dovuto al fatto che Holtom si rifiutò di proteggere l’opera dell’ingegno apponendo il copyright, lasciando di fatto libero di riprodurlo chiunque volesse farlo. E fu «l’esplosione della pace», il simbolo di Holtom si diffuse tra i movimenti pacifisti contro la guerra del Vietnam.

Bayard Rustin, consigliere di Martin Luther King, lo importò negli Stati Uniti e ben presto quel logo divenne icona dei movimenti per i diritti civili e delle manifestazioni contro la guerra. Ma non solo, oggi è adottato da movimenti ambientalisti, per la difesa dei diritti delle donne e per la pace.

M.M.
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Illustrazione di Gordon Johnson da Pixabay 

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