Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

Dune Costiene Mediterranee: dal Veneto alla Sicilia, per arrivare all'Unesco

"Con questa Carta i Comuni si impegnano a tutelare le Dune. Siamo già riusciti a coinvolgere Comuni del Veneto, del Lazio, della Sardegna, della Sicilia, della Puglia, dell’Abruzzo, delle Marche ma siamo proiettati oltre. “L’obiettivo è arrivare anche ad una candidatura Unesco delle Dune Costiere Mediterranee. Dalla Sicilia in collegamento il sindaco di Realmonte, Sabrina Lattuca.

21/11/2022 - “Il processo erosivo costiero, negli ultimi 50 anni, ha provocato, in Italia, una perdita di circa 40 milioni di metri quadri di spiaggia. Al di là del danno ambientale, Nomisma stima una perdita economica, diretta e indiretta, di 50 miliardi di euro. L’unica difesa, inizialmente opposta all’erosione costiera, è stata rigida, realizzando, in emergenza, barriere frangiflutti, pennelli e massicciate, che hanno protetto l’area immediatamente retrostante, ma hanno spostato il processo erosivo nelle aree limitrofe.
Con il nuovo millennio, sono stati promossi costosissimi interventi di ripascimento artificiale che non hanno dato i risultati attesi soprattutto per una carenza progettuale e pianificatoria.

Attualmente l’idea che inizia farsi spazio, è quella dei mini interventi di auto-trapianto stagionale, che prevedono lo spostamento di piccole quantità di sedimenti dalla spiaggia sommersa a quella emersa, monitorando l’attività in modo da verificarne in continuo la resilienza a tutto vantaggio delle duna retrostante”. Lo ha dichiarato Giovanni Randazzo, geomorfologo dell’Università di Messina, intervenendo oggi alla Cerimonia per la Firma della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, presentata a Roma presso la sede della Federazione Italiana dei Dottori in Scienze Agrarie e Scienze Forestali. Ben 100 i Comuni che hanno aderito alla Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee.

“Gli effetti della crisi climatica in atto, che interessano sempre più spesso le nostre coste sabbiose, possono essere contenuti solo se proteggiamo il sistema spiaggia-duna. Mentre ai meeting internazionali al posto di tutelare l’ambiente ci si accorda per acquistare il diritto a inquinare – ha affermato Antonello Fiore, geologo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale - noi riteniamo che bisogna continuare con la sensibilizzazione e formazione, a tutela delle componenti ambientali, quali le spiagge con le dune.

La SIGEA sostiene con convinzione e grande interesse il progetto culturale di tutela dell’ambiente e di educazione ambientale quale è la “Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee”. E’ necessario evitare che azioni e opere possano incidere sulle spiagge e le loro dune. Le spiagge sono beni ambientali comuni che vanno vissuti senza che ne alteriamo il loro equilibrio naturale. Una consapevolezza, quella del rispetto delle spiagge, nell’interesse anche nella tutela della biodiversità, del nostro benessere psico-fisico e delle tante economie locali che su di esse si sono sviluppate.

Conosciamo e tuteliamo le dune, tuteliamo le nostre spiagge, tuteliamo noi stessi”. Lo ha affermato il geologo Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, aprendo pochi minuti fa, a Roma, la cerimonia per la firma della Prima Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, in occasione della Giornata Nazionale dell’Albero. Giuseppe Ragosta - addetto stampa nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale”.

“Mi complimento con la Società Italiana di Geologia Ambientale. Le Dune Costiere sono un habitat fondamentale, sono proprio uno di quegli ecosistemi - ha affermato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Nazionale di UNIVERDE - che va tutelato anche ai sensi della Costituzione che tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. C’è tutto il sostegno! Lavoriamo perché tutto il Paese sia consapevole che questa riserva di biodiversità è fondamentale per la tutela della qualità della vita di tutti noi”.

Si pensa anche ad una candidatura Unesco delle Dune Costiere Mediterranee.

“L’obiettivo è arrivare anche ad una candidatura Unesco delle Dune Costiere Mediterranee. Siamo in presenza di un percorso partecipato, che ha visto eventi in 7 regioni - ha dichiarato Giovanni Mattias, Portavoce del Comitato Promotore della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee - e che parte dal basso: associazioni, comitati, cittadini, che vogliono prendersi cura del proprio territorio. Stanno aderendo tutte le regioni, ad oggi tra comuni che stanno deliberando, altri che lo faranno nelle prossime ore ed altri ancora che stanno programmando la loro adesione, siamo già arrivati a ben 100 Comuni”.

I sindaci si impegnano a tutelare le Dune Costiere e l’intero eco – sistema.

“Con la firma di oggi, della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, abbiamo ottenuto il risultato di coinvolgere la popolazione locale - ha dichiarato Aleandro Tinelli, Vice Presidente della SIGEA Lazio – per un’attenzione fortissima verso le Dune ed il Litorale che sono oggetto di antropizzazione, di fruizione. Le Dune sono importantissime per la balneazione ma sono interessanti per la conservazione e la tutela della natura, dell’ambiente. Con questa Carta i Comuni si impegnano a tutelare le Dune. Siamo già riusciti a coinvolgere Comuni del Veneto, del Lazio, della Sardegna, della Sicilia, della Puglia, dell’Abruzzo, delle Marche ma siamo già proiettati oltre. Stanno aderendo comuni anche da altre regioni. Siamo dinanzi ad un risultato importante che ci consente guardare al futuro tutelando l’ecosistema dunale. Presenteremo la Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee anche alla stampa internazionale con un Press Tour che speriamo di fare a Cerveteri tra la Necropoli Etrusca e le Dune di Torre Flavia”.

Candidatura del transetto Mediterraneo a Patrimonio Unesco.

“Oggi è solo un punto di partenza. Vogliamo arrivare alla Carta della Posidonia Oceanica - ha affermato Francesco Cancellieri, Responsabile Nazionale Aree Protette ed Eco – Regioni della Società Italiana di Geologia Ambientale - per giungere al più presto al riconoscimento come patrimonio dell’Umanità del transetto Mediterraneo. Questa è la nostra, importante missione”.

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