Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

«Murritiàri», dai Nebrodi una parola ‘pruriginosa’ dalle graziose forme

A Castel di Lucio, in provincia di Messina, sui Nebrodi, "murriti" e "tuma", formaggio fresco tipico della Sicilia, sono un connubio attraverso cui i mastri casari modellano forme artigianali di cavallucci, colombe e graziosi 'armaluzzi’, fiori e campane. Ma cosa significa il il verbo dialettale «murritiàri»?

28/11/2022 -  Cosa dobbiamo intendere per "murriti" e cosa significa il verbo dialettale da cui esso deriva: "murritiàri"? A Castel di Lucio ricorda la "Sagra du Cascavaddu" (Sagra del caciocavallo), che si svolge ogni anno il 17 agosto, occasione per mettere in mostra e celebrare l’arte dei maestri casari, autentici maestri nell’ottenere forme artistiche e suggestive dal formaggio a struttura compatta e a pasta morbida (tuma, primo stadio del formaggio prodotto). «Murritiàri» vuol dire toccare insistentemente uno o più oggetti, ripetutamente; giocherellare, tormentare, toccare in continuazione, toccare insistentemente, punzecchiare, sollecitare. Ma alcuni studiosi e appassionati spiegano il verbo intransitivo «murritiàri» come “consumare il tempo ozieggiando: chiccherellare (Di Giovanni), garabullare, gingillare. 

Per il maestro Andrea Camilleri murritiari (murritiato, murritiannu, murritiaru) vuol dire [stuzzicare, provocare, infastidire; vedi ‘smurritiarlo’].  Un po’ «cazzuliare», appianare con la cazzuola, armeggiare con essa ripetutamente, insistentemente. 
Antonino Traina, nel suo dizionario della lingua siciliana, spiega il sostantivo maschile «murriti», come “enfiamento delle vene del sesso, nato da superfluità di sangue che concorre là: morice, morici. || Quei verminuzzi che sono nell’ano delle bestie”. E in chiave metaforica: scherzo, voglia di giuocare, beffare: ruzzo, prurito. 
E proprio quest’ultimo sostantivo «prurito» appare piuttosto esplicativo di «murritiari», essendo il prurito “un sintomo che provoca il riflesso o il desiderio irrefrenabile di grattarsi”, di fare qualcosa, ripetutamente, anche con le mani.

Mimmo Mòllica

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