Ponte sullo Stretto: “LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini"

“LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini”. Con questo slogan il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca dà appuntamento giovedì 25 aprile a Messina dalle 17,30 in poi a Torre Faro nei pressi del Pilone, al locale La Pinnazza.   Messina,  23/04/2024 - Presente il sindaco di Messina Federico Basile il cui intervento insieme a quello del leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, è previsto alle 19:00. “Siamo contrari al ponte di Matteo Verdini che dovrebbe essere realizzato con una rapina del Fondo Sviluppo e Coesione che appartiene alla Sicilia -afferma De Luca-. È impensabile che due miliardi di euro che servono per gli invasi, che servono per le strade, per le scuole, per i depuratori vengano scippati alla Sicilia per il ponte sullo Stretto di Messina. Noi siamo per il corridoio Berlino-Palermo che prevede l'alta velocità da Salerno fino a Villa San Giovanni, la sostituzione della monorotaia dei Borboni in Sicilia, il potenziamento del Porto di Gioia Tauro e di Augusta e c

«Violenza contro le donne»: … e un impegno contro la repressione in Iran

Campagne di informazione e sensibilizzazione sulla violenza contro le donne e sulla violenza domestica, anche attraverso il coinvolgimento dei mass media e della carta stampata. Una vasta campagna di sensibilizzazione rivolta agli uomini, per la crescita della consapevolezza maschile della violenza contro le donne. Iniziative volte a istituire corsi di autodifesa personale destinati alle donne. Adottare iniziative per potenziare la protezione delle vittime di violenza in occasione della concessione della misura cautelare: divieto di avvicinamento, ordine di allontanamento, maggiore utilizzo e potenziamento del ‘braccialetto elettronico’, possibilità di aumentare il numero di cavigliere elettroniche a doppio dispositivo gps, a disposizione del ministero della Giustizia. E infine l’impegno ad adoperarsi per promuovere azioni diplomatiche azioni diplomatiche contro la repressione da parte dell’Iran.

24/11/2022 - Sono ventinove gli impegni contenuti nella mozione presentata al Governo dalla quasi totalità dei gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati per eliminare la violenza contro le donne. Il testo è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea di Montecitorio come impegno “a proseguire nelle politiche di contrasto alla violenza nei confronti delle donne e alla violenza domestica quali prioritarie nell’azione di governo, coerentemente con le disposizioni nazionali, europee e internazionali di riferimento al fine di raggiungere la piena applicazione della Convenzione di Istanbul; ad assumere iniziative volte a portare a termine i decreti attuativi previsti dalla legge 5 maggio 2022, numero 53, ‘Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere’, al fine di garantire un flusso informativo strutturato, continuo e rigoroso sulla violenza contro le donne, poter mettere a punto politiche efficaci di prevenzione e contrasto, monitorando il fenomeno e consentendo di stimare la parte sommersa dei diversi tipi di violenza – fisica, sessuale, psicologica, economica – considerando anche l’eventuale presenza di figli minori”.

Con l’approvazione del documento il Governo si impegna “a proseguire e potenziare le iniziative per la formazione specifica e per il necessario aggiornamento del personale chiamato ad interagire con la vittima: polizia e carabinieri, magistrati, personale della giustizia, polizia municipale e personale socio-sanitario; ad adottare iniziative per implementare le risorse destinate al Fondo per le politiche relative alle pari opportunità e, più in generale, a tutte le politiche per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di violenza contro le donne e per la promozione di un’effettiva parità di genere, nonché al Fondo per le vittime di reati intenzionali violenti, al Fondo ‘anti-tratta’ e agli indennizzi per le vittime di reati intenzionali violenti e per gli orfani di femminicidio”.

Il documento infine impegna il Governo italiano “ad adoperarsi per promuovere, nel contesto europeo, azioni diplomatiche affinché lo Stato iraniano cessi di reprimere con la violenza manifestazioni pubbliche e la libertà di espressione”.

m.m.

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