Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Emilio Isgrò, dire no per dire sì alle cose che contano

Cancellata anche questa, la copertina di “Sì alla notte”, per cui ad Emilio Isgrò è stato assegnato il “Premio Montale Fuori di Casa” per la Letteratura, ampia raccolta di 265 sonetti, composti negli anni più recenti, durante la pandemia da covid “nell’oscena tempesta degli arrivi/d’un morbo così perfido e ostinato/che tu lo senti appena finché vivi,/mentre ti morde quando sei passato/all’altro mondo...

2 dic 2022 - “Nell’oscena tempesta degli arrivi/d’un morbo così perfido e ostinato/che tu lo senti appena finché vivi,/mentre ti morde quando sei passato/all’altro mondo per i bianchi clivi /d’un monte che ti lascia senza fiato”, come scrive Emilio Isgrò nel suo libro. In attesa di cancellare pure quella: la pandemia. Correva l’anno 1964 quando Isgrò fece la sua prima cancellatura. Erano gli anni in cui prestava servizio al Gazzettino di Venezia, responsabile delle pagine culturali.
 “La cancellatura non è quell’atto distruttivo che si pensa. È un dire no per poter dire sì alle cose che contano, è un elemento di riflessione”, chiarisce il Maestro Isgrò.

Ecco lo spirito con cui lo scrittore e artista di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, diede scandalo per quella che fu creduta una ‘furia’ iconoclasta, distruttiva e insensata, quasi talebana.
L’opera più rappresentativa delle cancellature di Emilio Isgrò è l’Enciclopedia Treccani: come mettere in discussione il valore del sapere nozionistico, della cultura che non pone domande e non interroga le menti.
Treccani Arte, nuovo ramo dell’Istituto della Enciclopedia Italiana dedicato all’arte contemporanea, invitava Isgrò tornare ancora sulla Enciclopedia Treccani, per potere realizzare un’opera in una tiratura di 50 esemplari e 10 prove d’artista. E il maestro di Barcellona P.G. non si è sottratto all’invito, cancellando in rosso un testo composto nei tipici caratteri della Enciclopedia Italiana, lasciando leggibili 20 voci soltanto, tra cui i nomi di Dante Alighieri, Michelangelo Buonarroti, Giuseppe Verdi e Albert Einstein. 

Emilio Isgrò vince il Premio Montale Fuori di Casa con “Sì alla notte”

Il 9 novembre 2022, nella Sala Conferenze di Palazzo Reale di Milano, è stato assegnato il “Premio Montale Fuori di Casa” per la Letteratura ad Emilio Isgrò, grande artista e scrittore, poeta delle cancellature. 
“Sì alla notte” di Emilio Isgrò (ri)propone un’ampia raccolta di 265 sonetti, tutti composti durante la pandemia da covid. Il volume è stato presentato dallo scrittore, saggista e giornalista Alessandro Zaccuri che da anni studia l’opera letteraria di Isgrò.

La motivazione del Premio

“Per la complessità e l’originalità che da più di sessant’anni contraddistinguono la sua opera letteraria, poetica e narrativa oltre che artistica. Per non aver mai tradito la letteratura ma averne anzi trasportato le istanze nel mondo delle arti visive”.

Si può affermare che i sonetti di questa ampia raccolta siano stati composti da Emilio Isgrò prima della nascita della «cancellatura», all’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso, che l’hanno reso celebre come artista. Si può affermarlo, anche se non è vero, perché il linguaggio, i temi, la capacità dissimulatrice dei versi rimandano direttamente al lavoro di rinnovamento letterario che l’autore aveva avviato già allora. Così, dopo avere scosso le fondamenta dell’arte italiana, Isgrò compie un intervento radicale sulla poesia, che fa uscire dalla sua autoreferenzialità per aprire la parola a nuovi universi espressivi. Con Sì alla notte torna alle origini della poesia italiana, recuperando il sonetto nato nella Sicilia di Federico II. Guanda - “Sì alla notte” di Emilio Isgrò - Collana Poeti della Fenice.

Emilio Isgrò, nato nel 1937 a Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia, è uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti a livello internazionale tra XX e XXI secolo. A partire dagli anni Sessanta, Isgrò ha dato vita a un’opera tra le più rivoluzionarie e originali, che gli ha valso diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977). Dal 1956 a oggi vive e lavora a Milano, salvo una parentesi a Venezia (1960-1967) come responsabile delle pagine culturali del Gazzettino.

m.m.

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