Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco

I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di  Scienze del turismo, della cultura e d'impresa  presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 -  Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...

Santi di marmo, che sudano non ce n'è

In «Veni l’autunnu», brano del 1988, Franco Battiato canta un vecchio proverbio o modo di dire siciliano “È inutili câ 'ntrizzi e fai cannola, / lu santu è di mammuru e nan sura", che in altri luoghi della Sicilia, diversi dal catanese, diventa “È inutili câ 'ntrizzi e fai cannola, / ‘u santu è di marmuru e non suda".

11/12/2022 - Ma il significato è lo stesso: è inutile cercare di convincere un santo di marmo che (pertanto) non potrà mai sudare. Un modo di dire molto usato in Sicilia per significare (al femminile) che «è inutile cercare di essere suadente e adulatrice per sedurre, adornandosi i capelli con boccoli e trecce (‘ntrizzari’), se il tuo interlocutore è irremovibile (o non ti desidera) ti servirà a poco o a niente». 
Nel dialogo tra madre e figlia l’antifona è chiara: E’ inutile fare trecce (trizzi, da cui ‘ntrizzi, intrecciare) e boccoli (cannola) se quell’uomo non ti ama e perciò è una statua di marmo che non suda. E come potrebbe? Tentativo inutile, dunque, quello di cercare di sedurre una persona irremovibile e indifferente come una statua di marmo.

Eppure il 21 settembre 2018 il quotidiano Repubblica, edizione Sicilia, titolava “La statua di San Filippo suda”: nell’Ennese i fedeli gridano al miracolo. “Nonostante la cautela della chiesa, che non ha rilasciato dichiarazioni, ad Agira (Enna) si grida già al miracolo, sulla presunta "sudorazione" della statua di San Filippo, patrono della cittadina. Il busto ligneo, che si trova nella sacrestia della Reale abbazia nelle ultime ore avrebbe cominciato a sudare. Un fenomeno che si sarebbe ripetuto più volte ed é stato ripreso in un video che testimonia la sudorazione del volto del santo”.
Il vescovo di Nicosia raccomandava il massimo riserbo.
Solo che la statua di San Filippo raffigurante il "Santo Nero", dalla pelle scura, era di legno e non di marmo: "La legna gettata nel fuoco schizza dapprima la sua acqua contro il nemico e cerca di distruggerlo, di spegnerlo" (Friedrich Hebbel, Diari, 1835/63).

VENI L’AUTUNNU

Mô patri mi 'nzignau lu muraturi
pi’ nan sapiri leggiri e scriviri.
È inutili câ 'ntrizzi e fai cannola
lu santu è di mammuru e nan sura.


Mio padre mi insegnò il muratore
per non sapere leggere e scrivere.
È inutile che intrecci e fai boccole,
il santo è di marmo e non suda.

Che strano e complicato sentimento, un giorno ti dovrò dire le mie pene, chissà se sei in grado di capire? Non so come, ma ti voglio bene.

m.m.

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