Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

Giuseppe Di Matteo: Lupo mostra il "bunker" segreto in cui fu ucciso il piccolo disciolto nell'acido

Il giornalista di LA7, Danilo Lupo, torna sui luoghi in cui avvenne il crudele delitto del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino Di Matteo, rapito a 12 anni e tenuto prigioniero per 779 giorni, prima di essere strangolato e poi sciolto nell'acido nitrico. Lupo mostra il "bunker" segreto in cui il piccolo Giuseppe fu ucciso.

26/03/2023 - Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino Di Matteo, fu rapito quando era appena dodicenne, tenuto prigioniero per ben 779 giorni, prima di essere strangolato a San Giuseppe Jato, l'11 gennaio 1996, nel tentativo di impedire che il padre, Santino Di Matteo, decidesse di collaborare con la giustizia. Santino Di Matteo - tuttavia - decise di collaborare con la giustizia e allorchè Giovanni Brusca, boss di San Giuseppe Jato, venne condannato all'ergastolo per l'omicidio di Ignazio Salvo, ordinò ad Enzo Brusca, Vincenzo Chiodo e Giuseppe Monticciolo di uccidere il piccolo Giuseppe, che venne strangolato e disciolto nell'acido: era l'11 gennaio 1996, la sua prigionia era durata venticinque mesi.
L'ordine di ucciderlo era stato impartito da Matteo Messina Denaro, Giuseppe Graviano e Leoluca Bagarella. Nel corso del processo,Vincenzo Chiodo raccontò i dettagli macabri e orribili del delitto e le sue modalità.
Il piccolo Giuseppe Di Matteo, nato a Palermo il 19 gennaio 1981, fu rapito il pomeriggio del 23 novembre 1993, all’età di dodici anni, in un maneggio di Villabate, da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine di Giovanni Brusca, allora latitante e boss di San Giuseppe Jato.

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