Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

Giuseppe Di Matteo: Lupo mostra il "bunker" segreto in cui fu ucciso il piccolo disciolto nell'acido

Il giornalista di LA7, Danilo Lupo, torna sui luoghi in cui avvenne il crudele delitto del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino Di Matteo, rapito a 12 anni e tenuto prigioniero per 779 giorni, prima di essere strangolato e poi sciolto nell'acido nitrico. Lupo mostra il "bunker" segreto in cui il piccolo Giuseppe fu ucciso.

26/03/2023 - Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino Di Matteo, fu rapito quando era appena dodicenne, tenuto prigioniero per ben 779 giorni, prima di essere strangolato a San Giuseppe Jato, l'11 gennaio 1996, nel tentativo di impedire che il padre, Santino Di Matteo, decidesse di collaborare con la giustizia. Santino Di Matteo - tuttavia - decise di collaborare con la giustizia e allorchè Giovanni Brusca, boss di San Giuseppe Jato, venne condannato all'ergastolo per l'omicidio di Ignazio Salvo, ordinò ad Enzo Brusca, Vincenzo Chiodo e Giuseppe Monticciolo di uccidere il piccolo Giuseppe, che venne strangolato e disciolto nell'acido: era l'11 gennaio 1996, la sua prigionia era durata venticinque mesi.
L'ordine di ucciderlo era stato impartito da Matteo Messina Denaro, Giuseppe Graviano e Leoluca Bagarella. Nel corso del processo,Vincenzo Chiodo raccontò i dettagli macabri e orribili del delitto e le sue modalità.
Il piccolo Giuseppe Di Matteo, nato a Palermo il 19 gennaio 1981, fu rapito il pomeriggio del 23 novembre 1993, all’età di dodici anni, in un maneggio di Villabate, da un gruppo di mafiosi che agivano su ordine di Giovanni Brusca, allora latitante e boss di San Giuseppe Jato.

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