Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

Agrigento Capitale della Cultura 2025: oltre al recupero del paesaggio, tante nuove opportunità

Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025: il progetto archeologico Sicilia. Erano terreni espropriati, a contrasto dell’abuso edilizio. Ora su quei terreni, oltre al recupero del paesaggio, si coltivano mandorle, pistacchio e non solo. Con Diodoros, questo è il nome del progetto, una nuova opportunità a persone che hanno l’espiazione della pena al posto della detenzione.

Agrigento,16/04/2023 - “Il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, va verso il superamento del milione di turisti per il 2023. Queste sono le previsioni. Il progetto Diodoros è un progetto importante di recupero del paesaggio. Partendo da un esproprio generalizzato degli anni 80, in associazione con i privati, abbiamo recuperato almeno 500 ettari di terremo e le abbiamo riconvertite per avere prodotti che dopo il recupero del paesaggio fossero anche prodotti di qualità. Il tutto non escludendo una parte di interesse sociale, tra queste convenzioni pubblico – privato, con cooperative di persone che curano il disagio sociale o anche con il coinvolgimento  di persone che  hanno l’espiazione della pena al posto della detenzione. Ad esempio queste persone provenienti da forme di disagio sociale, sono coinvolte in progetti di produzione del miele e nel recupero della piantagione di cappero”. Lo ha affermato Roberto Sciarratta, Direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento. 

E Archeoclub D’Italia, da Agrigento lancia un appello:

“Agrigento Capitale della Cultura 2025 è una grande opportunità di slancio. Ritornino in Italia ed in questo caso, in Sicilia – ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia -  i beni archeologici culturali che sono parte del patrimonio italiano ma che invece sono in musei sparsi per il  Mondo. Penso ad esempio agli argenti di Paternò che sono a Berlino o ancora all’Epigrafe della Iulia Florentina che è al Louvre di Parigi”. 

Ora Agrigento e la Sicilia hanno una sfida ben precisa 

“E’ una sfida di civiltà. Progresso significa fare cose nuove – ha affermato Raffaele Sanzo, Commissario Straordinario del Consorzio del Libero Consorzio Comunale di Agrigento -  andare avanti e civiltà significa saperle mantenere, saperle curare, sapere offrirle e condividere con tutti gli altri. Questa è la sfida”.

Trasformare i valori culturali in crescita economica

“Agrigento è stata proclamata Capitale della Cultura Italiana 2025. Ora noi dobbiamo essere così bravi nel trasformare la cultura – ha affermato Francesco Miccichè, sindaco di Agrigento -  i valori culturali che noi abbiamo, in economia, in turismo. Agrigento è una città d’arte che ha la Valle dei Templi. Agrigento ha un centro storico che è meraviglioso, ha la Cattedrale, ha la biblioteca Lucchesiana, ha Santa Maria di Grecia. Stiamo realizzando il Museo Multimediale dove si spiegherà ai turisti non solo la storia millenaria, anche come visitare la città e poi raggiungere la Valle dei Templi”. 

Roberto Sciarratta (Direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento)

“Erano terreni espropriati, a contrasto dell’abuso edilizio che oggi non c’è più. Ora su quei terreni, oltre al recupero del paesaggio, coltiviamo molti prodotti come mandorle, pistacchio e non solo. Inoltre con Diodoros, questo è il nome del progetto, diamo una nuova opportunità a persone che hanno l’espiazione della pena al posto della detenzione. Ad esempio le abbiamo coinvolte nella produzione del miele e nel recupero della piantagione di cappero”. 

La tutela della bellezza!

“Verranno messe in campo tutte le azioni, unitamente agli altri Comuni,  utili alla valorizzazione, fruizione e tutela dei siti di attenzione e d'interesse, come la Scala dei Turchi, al fine di promuovere il territorio Agrigentino – ha dichiarato Santina Lattuca, sindaco di Realmonte -  culla di tradizioni storiche e culturali, dove la bellezza è al centro di tutto. 

Terra di accoglienza 

“Il 2025 rappresenta un traguardo ma anche un momento di rilancio per un’intera provincia. Questa provincia, quella agrigentina – ha affermato Calogero Martello sindaco di Porto Empedocle - è un lembo di terra affacciato alla cultura mediterranea che rappresenta un ponte tra il Mediterraneo e il Nord Europa. Siamo pronti! Lampedusa, ad esempio è la porta d’ingresso in Europa ed il messaggio che vorremmo promuovere è anche quello dell’accoglienza. La Sicilia è stata sempre terra dell’accoglienza!”.

Il Giardino Botanico tornerà Teatro

“Il Giardino Botanico tornerà Teatro – Giardino in occasione di Agrigento 2025 e verrà riavviato il Teatro Classico rientrando così nel circuito con Taormina e Siracusa. Stiamo per completare i lavori di risanamento del costone dove avremo ben 700 posti per la realizzazione del Teatro naturale. La scenografia non sarà solo il Parco ma anche l’alto costone che si presta al mito, alla storia, all’archeologia e alla mitologia delle divinità e delle Ninfe proprio perché ci sono ipogei, nascondimenti e luoghi che potranno essere utilizzati per il teatro”. Lo ha annunciato Achille Contino, Dirigente Settore Turismo e Giardino Botanico della Provincia di Agrigento, accogliendo la stampa al Giardino Botanico, proprio per una passeggiata geo – archeologica in grado di illustrare nel migliore dei modi il progetto. 

E la stampa è entrata anche in alcuni degli ipogei che sono in fase di recupero e verranno trasformati in itinerari escursionistici.

“Grazie alla Convenzione con il Libero Consorzio di Agrigento e a una grande intuizione di Giovanni Alletto, già Direttore del Giardino Botanico – ha affermato Angela Roberto, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Agrigento – si porteranno avanti iniziative sociali, didattiche e culturali per fare fruire al meglio questo luogo straordinario che oltre ad avere un interesse unico a livello naturalistico, vegetale, floristico, ha anche un grande interesse archeologico. Nascerà un giardino – teatro, un progetto unico che porterà eventi al fine di attrarre e attirare i turisti. Il patrimonio prettamente geologico del Giardino Botanico di Agrigento è unico al Mondo, poi ci sono gli ipogei che fanno parte  di Agrigento sotterranea. Ipogei che risalgono al 480 a.C. , quando subito dopo la battaglia di Himera furono portati gli schiavi in gran parte mercenari cartaginesi e furono fatti questi ipogei che convogliavano le acque fino alla Fontana di Bonamorone. Archeoclub D’Italia ha due Guide Naturalistiche certificate, riconosciute. Queste guide accompagneranno i turisti in escursione, dando loro l’opportunità di conoscere il patrimonio del Giardino Botanico di Agrigento”.

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