Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

L’occupazione è risultata in crescita a Menfi e Mussomeli

OCCUPATI E DISOCCUPATI NEI SISTEMI LOCALI DEL LAVORO. L’Istat diffonde le serie storiche delle stime dei principali aggregati del mercato del lavoro - ricostruite dal 2006 al 2021. L’analisi si focalizza sugli ultimi due anni. I Sistemi Locali del Lavoro sono aggregazioni di comuni. Disoccupazione: i livelli più bassi nel Nord-est e nel Nord-ovest. Rispetto al 2019, nel 2021 l’occupazione risulta ancora in calo. Nel 2021 solamente 42 SLL (la maggior parte nel Mezzogiorno) sono ritornati ai livelli di occupazione pre-pandemia: 16 del Made in Italy (di cui 11 dell’Agro-alimentare), tre della Manifattura pesante, sei dell’Industria non manifatturiera e 17 senza specializzazione.
 

4 apr 2023 - La prima misura del divario territoriale nel mercato del lavoro italiano è senz’altro quella riferita al differente tasso di occupazione che caratterizza il Centro-Nord rispetto al Mezzogiorno: nel Centro-Nord è occupato il 48,8% dei residenti con almeno 15 anni di età; nel Mezzogiorno la quota scende al 34,4%. Differenze molto marcate si osservano anche per il tasso di disoccupazione: nel Centro-Nord il 6,7% della forza lavoro è in cerca di occupazione contro il 16,4% del Mezzogiorno. Nel primo quarto (che comprende i SLL con tassi di occupazione tra il 24,8% e il 35,4%) sono presenti solo SLL del Mezzogiorno: in particolare oltre il 90% di quelli calabresi e siciliani appartiene a questo gruppo. 

Lo svantaggio del Mezzogiorno appare evidente 

Lo svantaggio del Mezzogiorno appare evidente anche considerando il tasso di disoccupazione: il quarto della distribuzione caratterizzato dai valori più elevati (compresi tra il 14,2% e 34,2%) è composto esclusivamente da SLL di Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna; in particolare, rientrano in questa categoria 37 SLL (su 43 totali) della Calabria, oltre i tre quarti di quelli siciliani e più della metà di quelli campani e pugliesi. 

Nel terzo quarto (che comprende i SLL con tassi tra 14,2% e 8,3%), ricadono il 41,4% dei SLL del Mezzogiorno (tutti i sistemi molisani e la maggior parte di quelli abruzzesi, lucani e sardi) e 27 dei 105 SLL del Centro (tutti quelli del Lazio, eccetto Acquapendente e Montalto di Castro, tre delle Marche e otto della Toscana); solo in Emilia Romagna, tra le regioni Nord-orientali, si registra un sistema (Comacchio) con valori compresi nel range, mentre nel Nord-ovest i sistemi locali che vi rientrano sono cinque in Liguria (tra cui Imperia e La Spezia) e altrettanti in Piemonte (tra cui Torino e Novara). 

Nel secondo quarto (che comprende i SLL con tassi tra 5,8% e 8,3%) si colloca la maggior parte dei sistemi locali del Centro, la metà di quelli del Nord-ovest, 22 del Nord-est e solo 11 del Mezzogiorno (sei abruzzesi, quattro lucani e uno sardo). Il primo quarto (che comprende i SLL con tassi valori del tasso tra 1,2% e 5,8%) racchiude oltre l’80% dei SLL del Nord-est, 43 (su 106) di quelli del Nord-ovest e 13 del Centro; solo due SLL sono del Mezzogiorno, quelli lucani di Lauria e Maratea. 

 La dinamica negli ultimi anni nei sistemi locali del lavoro: l’occupazione 

La dinamica del mercato del lavoro degli ultimi anni è stata fortemente influenzata dagli effetti della pandemia, iniziata nel primo trimestre del 2020. In quasi tutti i SLL si registra, tra il 2019 e il 2020, una diminuzione dell’occupazione (quantificata con 724mila occupati in meno, pari al -3,1%) e solo in tre l’occupazione è risultata in crescita: quello umbro di Todi e i due siciliani di Menfi e Mussomeli. 

Le differenze a livello territoriale sono più evidenti se si considera l’intensità del calo dell’occupazione: al Centro oltre il 77% dei SLL (81 su 105, dove insiste circa la metà della popolazione residente nella ripartizione) registra un calo superiore alla media nazionale, a fronte del 53% nel Nord-est (63 su 119) e del 36,8% nel Nord-ovest (39 su 106). 

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