Ponte sullo Stretto di Messina, Ciucci: Il via libera del Cipess è previsto a giugno

PONTE STRETTO, AD CIUCCI: AVVIO LAVORI IN ESTATE: " Il via libera del Cipess è previsto a giugno e consentirà di potere avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate, quali accantieramento, bonifica da ordigni bellici, indagini archeologiche e, in maniera graduale, le procedure espropriative. " Roma, 12 aprile 2025 - L’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, intervistato dal nuovo settimanale economico “Moneta”, traccia lo stato di avanzamento del ponte sullo Stretto di Messina. Nell’intervista, Ciucci ha ricordato lo stato dell’iter - che lo scorso mercoledì ha registrato l’approvazione del report IROPI dal Consiglio dei Ministri – mentre sono in corso di predisposizione le comunicazioni al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea per gli aspetti relativi alla valutazione di incidenza ambientale. Tali procedure verranno concluse dopo Pasqua.   Il via libera del Cipess, che avrà luogo a valle dell’intero iter autorizz...

L’occupazione è risultata in crescita a Menfi e Mussomeli

OCCUPATI E DISOCCUPATI NEI SISTEMI LOCALI DEL LAVORO. L’Istat diffonde le serie storiche delle stime dei principali aggregati del mercato del lavoro - ricostruite dal 2006 al 2021. L’analisi si focalizza sugli ultimi due anni. I Sistemi Locali del Lavoro sono aggregazioni di comuni. Disoccupazione: i livelli più bassi nel Nord-est e nel Nord-ovest. Rispetto al 2019, nel 2021 l’occupazione risulta ancora in calo. Nel 2021 solamente 42 SLL (la maggior parte nel Mezzogiorno) sono ritornati ai livelli di occupazione pre-pandemia: 16 del Made in Italy (di cui 11 dell’Agro-alimentare), tre della Manifattura pesante, sei dell’Industria non manifatturiera e 17 senza specializzazione.
 

4 apr 2023 - La prima misura del divario territoriale nel mercato del lavoro italiano è senz’altro quella riferita al differente tasso di occupazione che caratterizza il Centro-Nord rispetto al Mezzogiorno: nel Centro-Nord è occupato il 48,8% dei residenti con almeno 15 anni di età; nel Mezzogiorno la quota scende al 34,4%. Differenze molto marcate si osservano anche per il tasso di disoccupazione: nel Centro-Nord il 6,7% della forza lavoro è in cerca di occupazione contro il 16,4% del Mezzogiorno. Nel primo quarto (che comprende i SLL con tassi di occupazione tra il 24,8% e il 35,4%) sono presenti solo SLL del Mezzogiorno: in particolare oltre il 90% di quelli calabresi e siciliani appartiene a questo gruppo. 

Lo svantaggio del Mezzogiorno appare evidente 

Lo svantaggio del Mezzogiorno appare evidente anche considerando il tasso di disoccupazione: il quarto della distribuzione caratterizzato dai valori più elevati (compresi tra il 14,2% e 34,2%) è composto esclusivamente da SLL di Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna; in particolare, rientrano in questa categoria 37 SLL (su 43 totali) della Calabria, oltre i tre quarti di quelli siciliani e più della metà di quelli campani e pugliesi. 

Nel terzo quarto (che comprende i SLL con tassi tra 14,2% e 8,3%), ricadono il 41,4% dei SLL del Mezzogiorno (tutti i sistemi molisani e la maggior parte di quelli abruzzesi, lucani e sardi) e 27 dei 105 SLL del Centro (tutti quelli del Lazio, eccetto Acquapendente e Montalto di Castro, tre delle Marche e otto della Toscana); solo in Emilia Romagna, tra le regioni Nord-orientali, si registra un sistema (Comacchio) con valori compresi nel range, mentre nel Nord-ovest i sistemi locali che vi rientrano sono cinque in Liguria (tra cui Imperia e La Spezia) e altrettanti in Piemonte (tra cui Torino e Novara). 

Nel secondo quarto (che comprende i SLL con tassi tra 5,8% e 8,3%) si colloca la maggior parte dei sistemi locali del Centro, la metà di quelli del Nord-ovest, 22 del Nord-est e solo 11 del Mezzogiorno (sei abruzzesi, quattro lucani e uno sardo). Il primo quarto (che comprende i SLL con tassi valori del tasso tra 1,2% e 5,8%) racchiude oltre l’80% dei SLL del Nord-est, 43 (su 106) di quelli del Nord-ovest e 13 del Centro; solo due SLL sono del Mezzogiorno, quelli lucani di Lauria e Maratea. 

 La dinamica negli ultimi anni nei sistemi locali del lavoro: l’occupazione 

La dinamica del mercato del lavoro degli ultimi anni è stata fortemente influenzata dagli effetti della pandemia, iniziata nel primo trimestre del 2020. In quasi tutti i SLL si registra, tra il 2019 e il 2020, una diminuzione dell’occupazione (quantificata con 724mila occupati in meno, pari al -3,1%) e solo in tre l’occupazione è risultata in crescita: quello umbro di Todi e i due siciliani di Menfi e Mussomeli. 

Le differenze a livello territoriale sono più evidenti se si considera l’intensità del calo dell’occupazione: al Centro oltre il 77% dei SLL (81 su 105, dove insiste circa la metà della popolazione residente nella ripartizione) registra un calo superiore alla media nazionale, a fronte del 53% nel Nord-est (63 su 119) e del 36,8% nel Nord-ovest (39 su 106). 

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